Ultima cosa: è il silenzio e il senso di approssimazione
misto qualunquismo che ti lacera, lasciandoti inerme in una sala d’attesa per
il resto dei giorni, un resto indefinito, generico.
Silenzio. Approssimazione. Qualunquismo.
Benvenuto nei giorni peggiori, nessun timore, è solo un po’
come scivolare continuamente e non accorgersene; fino a quando ti ritrovi per terra,
per l’ennesima volta.
Nessun fraintendimento. E non capendo procedi a tentoni, a
piccoli passi in avanti, senza domande e invocazioni.
Non chiedermi nulla, se non tutto quello che ho appena
scritto.
Luca L.
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