lunedì 24 settembre 2018

SE DAVVERO AVETE VOGLIA DI SENTIRE QUESTA STORIA (rubrica)

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. 
Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d’infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. 
Carini e tutto quanto – chi lo nega – ma anche maledettamente suscettibili. 
D'altronde, non ho nessuna voglia di mettermi a raccontare tutta la mia dannata autobiografia e compagnia bella. 



Vi racconterò soltanto le cose da matti che mi sono capitate verso Natale, prima di ridurmi così a terra da dovermene venire qui a grattarmi la pancia.


tratto da: Il giovane Holden (di J.D. Salinger)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 18 settembre 2018

CITAZIONE 099 (rubrica)



E statte zitta,
che ne sai tu de quello che sento,
c'ho na fitta ma nun me lamento, nun me lamento.
Amore un corno,
i panni s'asciugano soli
e sto freddo non viene da fori,
io ce l'ho dentro.

Me ne andrò su una barca de fiori,
me ne andrò però nun me lamento,
solo me chiedo perché
sto così bene co te.
Io che non ho paura
nella notte scura,
a fa risse, guerre, scommesse,
mille schifezze.
Tremo tremo forte fra le tue carezze,
tremo tremo forte fra le tue carezze.

E statte zitta,
che ne sai tu de quello che ho visto,
eri bella in un altro posto
e non insisto.
Amore in fondo,
la vita mia è una bottiglia che se scola
e non me serve fra le lenzuola
chi me consola.

Me ne andrò su una barca che vola,
me ne andrò ma non resterai sola,
solo me chiedo perché
sto così bene co te.
Io che non ho paura
nella notte scura,
a fa risse, guerre, scommesse,
mille schifezze.
Tremo tremo forte fra le tue carezze,
tremo tremo forte fra le tue carezze.

Me ne andrò su una barca d'argento,
me ne andrò su una barca che vola,
me ne andrò ma non resterai sola.


cantante: Mannarino

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

lunedì 10 settembre 2018

TORNO SUBITO (1 di 4)


Prima di partire penso a: 

A cosa ho dimenticato di mettere in valigia
Se ho spento il gas
Se sarò diversa una volta tornata
Quali vestiti mi sono portato dietro e non indosserò mai
Porto libri che poi so già che non leggerò
Se mi mancheranno gli amici

Della partenza mi piace:

La fuga, il lasciarsi indietro le cose, o perlomeno l’intenzione
L’adrenalina della notte prima, quando i pensieri vanno a mille e non ti fanno dormire
Il fatto di staccare, di tagliare la corda e di fare un bel “Ciao” dal finestrino
Il punto di partenza, ovvero, quella sensazione di cambiamento
La quiete della notte prima, quando i pensieri tacciono perché tutto è stato fatto
I preparativi, selezionare con cura gli abiti, i libri e gli oggetti da portare dietro; insomma, accorgersi dell’indispensabile.






lunedì 3 settembre 2018

L’UMANITÀ SI PUÒ CATALOGARE IN MOLTI MODI (rubrica)

L’umanità si può catalogare in molti modi, ai quali si può aggiungere il seguente: quelli che non vedono l’ora che arrivi l’estate, quelli che non vedono l’ora che finisca l’estate. 
Faccio parte della seconda specie. 
Mi sono vergognato di dirlo per anni, ma poi alla fine ho cominciato timidamente a fare accenni a una certa insofferenza, a un dispiacere.



Per quanto mi riguarda, passo l’estate a sorridere a tutti per mostrare soddisfazione, perché gli altri sono felici se tu sei felice, in vacanza. 
Però nel mio intimo, sogno che venga buio presto, ripasso nella mente tutta la varietà di bellissimi maglioni che posseggo, mi viene l’acquolina in bocca ripensando alle minestre, ai tortellini in brodo. Cerco di ritrovare con l’autoipnosi quella sensazione di stare con la fronte appoggiata alla finestra mentre fuori c’è il diluvio, o immagino il gesto di chiudersi il cappotto appena oltrepassato il portone di casa. 
Passo tutta l’estate ad aspettare che arrivi l’inverno.


Momenti di trascurabile infelicità (di Francesco Piccolo)

(tratto da: Il giusto degli altri)