martedì 15 aprile 2014

MI DICI SPESSO...

Mi dici spesso che non scrivo quasi mai di giornate soleggiate e lieto fine.

Cosa ne so, mica ho un perché o un per come nella tasca. È così. A volte gira in un modo, altre volte in un altro. Queste non sono storie, sono frammenti non ancora rotti di un vaso appena caduto dal tavolo.
Ti piace questo?
La bellezza del vaso la puoi vedere anche tu, e non mi sento di descriverla, mi limito ad ammirarla, in silenzio, in condivisione; partecipando emozionato.
Se il vaso non cade, io guardo e non prendo carta e penna.
Se il vaso cade, raccolgo i cocci; e poi esco col mio amico.
Se il vaso sta cadendo, cerco di coglierne le sfumature. Come sta cadendo, di che colore è, se è caduto altre volte, se è stato incollato bene o male, se è stato comprato e regalato. Se è bello o brutto. Se può accogliere solo fiori o anche lettere, o polvere o rami secchi o acqua.
Può anche non rompersi. Può rompersi appena. Può essere aggiustato a due mani. A quattro mani. Può non esserci nulla da fare.

E mentre crolla, io sto lì, estasiato, seguo il volo con la coda dell'occhio. Senza provare a prenderlo, cerco di descrivere l'impatto.
Questo è. Questo mi piace.

Tu mi dici spesso che non scrivo quasi mai di abbracci eterni e volti solari.
Quei momenti li lascio a te, che t'amo come quel giorno che non volevamo più staccarci, che volevamo da subito avere una casa sola.

Ogni vaso porta con sé una storia, soprattutto il vaso sanguigno.
Mi piace finire con una battuta, è come salutarti schioccandoti un bel bacio sulle labbra.



Luca Lama




giovedì 10 aprile 2014

CITAZIONE 024 (rubrica)





Ti prego ascoltami,
ascoltami bene almeno una volta
solo poche parole,
sarebbe stato bello invecchiare insieme
la vita ci spinge verso direzioni diverse.

Ti prego ascoltami, 
ascoltami bene almeno una volta,
è un mondo diverso che voglio
altro che storie,
senza né despoti né preti,
più giusto e libero se vuoi dove abbracciare
il sole, il mare, la terra, l'amore,
quanto ti manca l'amore?
Sarebbe stato bello invecchiare insieme,
la vita ci spinge verso direzioni diverse.
Non te la prendere,
non te la prendere almeno una volta,
il lavoro mi rincorre, adesso devo scappare.

Ti prego ascoltami,
ascoltami bene almeno una volta
solo poche parole,
sarebbe stato bello invecchiare insieme

la vita ci spinge verso direzioni diverse.



gruppo musicale: Il Teatro Degli Orrori

(dalla rubrica: citarsi è un po' deprimersi)

martedì 1 aprile 2014

CHE COSA POSSONO MAI COMPRENDERE... (rubrica)





Che cosa possono mai comprendere le masse lavoratrici dell'opera di Marx? La lettura è ardua, la lingua forbita, la prosa raffinata, la tesi complessa.

                          * * *

Gli uomini, che si dannano dietro ai desideri, dovrebbero attenersi invece ai propri bisogni.

                                                                * * *

La gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso in una boccia. Mi chiedo se non sarebbe più semplice insegnare fin da subito ai bambini che la vita è assurda. Questo toglierebbe all'infanzia alcuni momenti felici, ma farebbe guadagnare un bel po' di tempo all'adulto - senza contare che si eviterebbe almeno un trauma, quello della boccia.



(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

(L'eleganza del riccio - Muriel Barbery)