martedì 24 dicembre 2019

L'ALCOL È STRANO (rubrica)

L'alcol è strano. 
Se ci ripenso, tutte le nostre decisioni più importanti sono state prese bevendo. 
Anche quando dicevamo sempre che dovevamo smettere di bere, ce ne stavamo seduti al tavolo della cucina o al tavolino in giardino con sei lattine di birra o con del whisky davanti. 
Quando ci siamo decisi a trasferirci quaggiù e prendere questo lavoro al motel, siamo stati alzati un paio di notti a bere mentre consideravamo tutti i pro e contro.
Verso le ultime gocce di Teacher's nei bicchieri e ci aggiungo ghiaccio e uno schizzo d'acqua. 
Holly si alza dal divano e si va a sdraiare di traverso sul letto.
A un certo punto mi fa:
"Con lei l'hai fatto anche su questo letto?"
Non ho niente da dire. 
Mi sento svuotato di parole, dentro. 
Le porgo il bicchiere e mi siedo nella poltrona. 
Bevo il mio whisky e penso che non sarà mai più la stessa cosa.
"Duane?", fa lei.
"Holly?"
Il cuore mi si è messo a battere più piano. Aspetto.
Holly era il mio vero amore.




tratto da: Di cosa parliamo quando parliamo d'amore ( di Raymond Carver)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 17 dicembre 2019

CITAZIONE 122 (rubrica)



Ci vuole molto a conoscere un uomo,
ci vuole molto a capire
il guerriero, il saggio,
il ragazzino furioso.

Ci vuole molto a conoscere una donna,
molto per capire cosa stia mormorando,
l'ape, il pungiglione,
la ragazzina con le ali.

Ci vuole molto a dare,
per sapere e amare ciò con cui vivi,
ci vuole molto ad essere
di cosa serva ad un altro corpo.

Ci vuole molto a conoscere un uomo
molto per capire
il padre e il figlio,
il cacciatore e la pistola.

Ci vuole molto a conoscere una donna,
molto per comprendere cosa sta per avvenire,
la madre e la figlia
l'uso della guida.

Ci vuole molto a dare
per sapere e amare ciò con cui vivi,
ci vuole molto ad essere
di cosa serva ad un altro corpo.
Ci vuole molto a dare
per sapere e amare ciò con cui vivi.

Ci vuole molto per respirare
di cosa serva ad un altro corpo,
ci vuole molto per vivere
per sapere e amare ciò con cui vivi.
Ci vuole molto per respirare
di cosa serva ad un altro corpo.

Cosa hai tanta paura di perdere?
(ci vuole molto per conoscere un uomo)

Cosa hai tanta paura di perdere?
(ci vuole molto per conoscere un uomo)

Cosa pensi che succederà se lo fai?

(ci vuole molto per conoscere un uomo)

Cosa ti porti nella tua borsa?

(ci vuole molto per conoscere un uomo)

Cosa noti quando sai di non poter ridere ?

(Sai che puoi, devi saperlo).


cantante: Damien Rice

dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

giovedì 12 dicembre 2019

E PER TUTTO IL RESTO (rubrica)

E per tutto il resto, per quello
che in tutto questo tempo
ho sprecato o frainteso, per l'amore
preso e non dato, avuto e non ridato
nella mia ingloriosa carriera
di marito, di padre e di fratello
ci sarà giustizia, là, un altro appello?
Niente più primavera,
mi viene da pensare, se allo sperpero
non ci fosse rimedio, se morire
fosse dolce soltanto per chi muore.



tratto da: Barlumi di storia (di Giovanni Raboni)


(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 3 dicembre 2019

CHÉ POI A DIRLA TUTTA

Ché poi, a dirla tutta,
non è nemmeno la lettura tra le righe.

Ché poi, diciamolo,
cosa vuoi che sia
star lì dall'altra parte del muro.

Non è questo il punto.
E non so quale sia il punto.

Ché poi, lo dico,
a volte a lezione mi capita di parlare di zaini.

Ché poi, adesso,
cos'è tutto questo andirivieni?

Sai cos'è? Per dirla tutta,
credo sia la stessa canzone di prima.
Non so cosa voglia dire, ma da solo non posso capirlo.

Ché poi, diciamolo,
è così importante comprendere tutto questo?
Penso di sì -vorrei smettere di girare a vuoto.




Luca L.


martedì 26 novembre 2019

CITAZIONE 121 (rubrica)



Questo fiore è bruciato, questo film
si ripete all'impazzata, questi vestiti,
questi vestiti non sono adatti a noi,
è colpa mia,
è sempre lo stesso,
è sempre lo stesso.

Vieni da me con un osso in mano,
vieni da me con i tuoi riccioli legati,
vieni da me con condizioni,
vieni da me con scuse
elencate una dietro l'altra,
mi hai stancato
mi hai stancato.

Abbiamo passato la fase del fingere il collasso
dell'autolesionismo, plastiche, collezioni
dell'aiutarsi da soli, del dolore personale,
EST, medium, cazzate
ero importante, avevo il controllo,
ho perso la testa,
ne ho bisogno, ne ho bisogno.

Un fermacarte, un garage di cianfrusaglie,
l'anello nuziale, un barattolo di miele,
pazzesco, tutti gli amanti sono stati etichettati,
una hotline, un annuncio cercasi,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere.

Ne ho bisogno, ne ho bisogno,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere,
ne ho bisogno, ne ho bisogno,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere,
ne ho bisogno, ne ho bisogno,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere,
ne ho bisogno, ne ho bisogno.


gruppo musicale: R.E.M.

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

mercoledì 20 novembre 2019

FORSE LE SUE PAROLE (rubrica)

Forse le sue parole hanno agito come una sorta di shock. 
Il labirinto e quella specie di spugna umida avvolta intorno ai miei pensieri, all'improvviso si sono dissolti. 
Ho visto tutto come per la prima volta: c'era una luna quasi piena e il cielo era di un blu brillante, quasi tinto, come quello della carta stellata che fa da sfondo al presepe; era un cielo davvero bello, ma di quella bellezza un po' atroce, malinconica, impossibile da contenere. 
Intorno a noi l'aria era tersa, quasi luccicante, come se ci avessero polverizzato un cristallo, e mi entrava nei polmoni con una serie di piccole fitte.
Stavo battendo i denti per il freddo, mi sono affrettato a chiudermi il giubbotto. 
Ho messo le mani in tasca e guardato Roberto: aveva il naso rosso e segni orizzontali sulla fronte, anche se non l'aveva corrugata per niente. 
Continuava a giocare col sasso, mi aspettavo che da un momento all'altro lo calciasse via. 
Tra me e lui, c'era come un alito di una sostanza aerea che non era né luce né vento né temperatura, non odore, non rumore; ma la densità lacerante e quasi fisica di una profonda tristezza.




tratto da: Il mondo senza di me (di Marco Mancassola)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 12 novembre 2019

DICIAMO PURE CHE OGGI È UNA SPLENDIDA GIORNATA

Diciamo pure che oggi è una splendida giornata.

Quando ti avvicini a me tutto si fa piccolo e
il tuo viso prende tutte le inquadrature.
Nello stesso momento il cuore si fa grande
ed è proprio in quel momento che tutto torna.

Cosa torna?
Torna il perché delle cose,
tornano le priorità,
tornano tutte le fatiche, i sorrisi, i pianti, le risate
fatte insieme.

Diciamo pure che oggi va tutto bene.

Quando ti allontani da me, il pensiero va lì, dove sei tu.
Nella tua continua scoperta del mondo
il tempo si fa veloce, galoppa
mentre i tuoi occhi grandi
guardano i miei capelli sempre più bianchi.

Stasera tornerò tardi dal lavoro,
non mi resta altro che sbirciarti durante il sonno.

Sono qui, a un passo dal tuo respiro.



Luca L.

martedì 5 novembre 2019

CITAZIONE 120 (rubrica)



Dio maledica questa stanza polverosa,
questo fosco pomeriggio,
sto inspirando questo silenzio come mai prima d'ora,
questo sentimento che ho
questa ultima sigaretta
mentre giaccio sveglio e aspetto che tu attraversi quella porta,
oh forse, forse, forse
posso condividerla con te,
mi comporterò, mi comporterò, mi comporterò
così che posso condividerla con te.

Tu non sei sola, cara solitudine,
tu dimenticasti, ma io lo ricordo,
oh strane, strane, strane cose sono successe, lo so.

Non sono solo, cara solitudine,
mi sono dimenticato che me lo ricordavo,
oh strane, strane, strane cose sono successe, lo so.

Sogno di qualche luogo,
il nostro fumo riempirà l'aria
mentre giaccio sveglio aspettando che tu attraversi quella porta.


gruppo musicale: Foo Fighters 

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

martedì 29 ottobre 2019

NON FACEVAMO CHE TENERCI PER MANO (rubrica)

Non facevamo che tenerci per mano, ad esempio.
Vi sembrerà una cosa da niente, lo capisco, ma era fantastica quando la tenevate per mano.
La maggior parte delle ragazze, provate a tenerle per mano, e quella maledetta mano o muore nella vostra, o loro credono di dover continuare a dimenarla tutto il tempo, come se avessero paura di annoiarvi o che so io. 
Jane era un'altra cosa. 
Andavamo in un dannato cinema o in un posto così, e subito cominciavamo a tenerci per mano, e non ci lasciavamo sino alla fine del film. E senza cambiare posizione né farne un affare di stato. 
Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. 
Sapevi soltanto che eri felice. E lo eri davvero.
Un'altra cosa che mi è appena tornata in mente. 
Una volta, in quel cinema, Jane ha fatto una cosa che per poco non mi lasciava secco. 
Stavano dando il cinegiornale o qualcosa del genere, e tutt'a un tratto mi sono sentito una mano sulla nuca, ed era la mano di Jane. Che cosa buffa, quella. 
Voglio dire, lei era giovanissima e via discorrendo, e se vedete una ragazza che mette la mano sulla nuca di qualcuno, sono sempre quasi tutte sui venticinque o i trent'anni, e di solito lo fanno ai loro mariti o ai loro bambini - io per esempio lo faccio alla mia sorellina Phoebe, ogni tanto. 
Ma se lo fa una ragazza giovanissima eccetera, eccetera, è così carino che rischi di restarci secco.




tratto da: Il giovane Holden (di J.D. Salinger)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 22 ottobre 2019

NON SO COME DIRTELO

Non so some dirtelo se non  così:

non dicendolo. 



Per limare gli angoli.
Per trovare spazio e margine.
Per non far apparire tutto così ruvido e cupo.

Vorrei non pensarci continuamente.

Perché tutto il resto va in secondo piano.
Perché gira che ti rigira qui manca il tempo -quel tempo.
Perché sì.

Vorrò pensarci continuamente.

Perché poi scrivo e cancello.
Perché poi scrivo e cancello e riscrivo, e non mi piace, e lo cancello di nuovo.
Perché poi non lo dico.

Non so come dirtelo, se non così: non dicendolo.


Luca L.


martedì 15 ottobre 2019

CITAZIONE 119 (rubrica)



Sicuramente è difficile ballare attraverso
la stanza quando hai
un piede sul pavimento
e un piede fuori dalla porta.

Non voglio niente di più
che ballare con te.
La pace che ho conosciuto, sta galleggiando,
il fiume verde e profondo con te e una canzone
è qualcosa di simile alla pace che spero
di costruire con te per tutta la vita.

Non voglio niente di più
che galleggiare con te,
sguazzando attraverso la tempesta di grandine,
i vestiti distrutti, le foglie tutte spezzate,
una parte di me è nata,
perché pensare alla foschia di ieri
quando le stelle in cielo sono radiose?
Perché pensare all'alba che arriva
quando dalla luna sgorga un forte riflettore?

Non voglio niente di più
che ballare con te,
non voglio niente di più
che galleggiare con te.


cantante: Laura Veirs

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

martedì 8 ottobre 2019

ERA UN PERIODO STRANO (rubrica)

Era un periodo strano, mezzo addormentato e mezzo convulso, attento e distratto e lento e vago; una specie di giuntura tra fasi diverse della mia vita, anche se non avrei saputo definire quale fase avrebbe dovuto concludersi né quale iniziare. 
E non ero mai stato molto pratico o mirato nelle cose che facevo, ma adesso mi sembrava di esserlo meno che mai; non riuscivo a vedere nessun collegamento tra una laurea in storia antica e un mio possibile ruolo nel mondo adulto, non riuscivi a distinguere nessun binario o strada o sentiero di capre abbastanza delineato da poterlo seguire con un minimo di fiducia.
Mi sembrava di avere avuto idee più chiare su quello che volevo fare quando avevo dodici o tredici anni, di essermi perso lungo il liceo e l'università in un territorio di parole e idee astratte, non-realistico, non-praticabile.



Andavo a caso in tante direzioni diverse in cerca di segnali, giravo su me stesso e tendevo le orecchie, tra lentezza e paura e semisordità ed elettrizzazione, troppa vista e troppo udito e noia e speranze spropositate, senso di soffocamento, senso di panico puro.
Questo era lo stato in cui ero quando ho conosciuto Misia Mistrani, e lei nell'arco di poche ore ha distrutto il mio equilibrio molto precario ed è sparita, e senza accorgermene mi sono ritrovato fuori dallo stagno, su un terreno molto più difficile e scomodo, dove non avevo la minima idea di come muovermi.


tratto da: Di noi tre (di Andrea De Carlo)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 1 ottobre 2019

QUEL MOMENTO

Quel momento lo chiamerò:
felicità.



Quel momento è un momento dell'estate appena trascorsa.
C'era un punto esatto dove, con la bicicletta
potevo smettere di pedalare 
scendere,
scendere e 
giungere perfettamente a casa,
con la giusta rapidità,
l'esatta lentezza.
Dritto fino al portone di casa.

Ecco, in quel momento 
proprio non potevo evitare di sorridere.
Sulla bici, con l'aria tra i capelli e
una discesa con la giusta pendenza.
Uao.

Era un bel ritorno a casa e,
a dirla tutta,
solitamente,
quando parto
poi
non vedo l'ora di tornare.


Luca L.

martedì 24 settembre 2019

CITAZIONE 118 (rubrica)



Quando l’abitudine logora
e le ambizioni affondano
e il risentimento aumenta,
mentre le emozioni non crescono
e noi cambiamo tragitto
imboccando direzioni differenti.

Allora l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi,
l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi.

Perché la stanza da letto è così fredda,
mentre ti giri dall'altra parte
i miei tempi sono sbagliati?
O è il nostro rispetto inaridito?
Eppure c’è ancora questa attrazione
che abbiamo mantenuto nelle nostre vite.

Ma l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi,
l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi.

Piangi ancora nel sonno,
i miei fallimenti esibiti
e c’è un sapore nella mia bocca
come la disperazione prende piede,
perché qualcosa di così bello
non può più funzionare?

Ma l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi
l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi
l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi
l’amore, l’amore ci farà ancora a pezzi.


gruppo musicale: Joy Division

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

mercoledì 18 settembre 2019

IO SO QUELLO CHE MI SERVE (rubrica)

Io so quello che mi serve.
Basta che guardi nello specchio
e noto che devo
dormire di più; l'uomo
che ho, mi rovina.

Quando mi sento cantare, dico:
oggi sono allegra; questo fa bene
alla carnagione.

Faccio di tutto
per restare fresca e soda,
non farò sforzi: perché
vengono le rughe.
Non ho niente da regalare, ma
me la cavo con la mia razione.
Mangio con cautela; vivo
lentamente; sono
per il giusto mezzo.



(Così ho visto sforzarsi la gente).


tratto da: Poesie (di Bertolt Brecht)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)


martedì 10 settembre 2019

MAI SENTITA QUESTA VICINANZA

Mai sentita questa vicinanza.
Eppure, l'avresti mai detto che saremmo stati così pieni di noi?
Io sì.



E forse è merito tuo,
ché sei sempre qui;
e mi hai riempito di cianfrusaglie
e le carezze sulla nuca
e la mano stretta
e gli abbracci petto-schiena
e le risate alle mie stupide battute
e poi le tue battute -più divertenti
e i caffè in bar diversi
e da Verso
e queste belle attese -colmate.

E forse è merito tuo
ma shhh, 
non dirlo a nessuno.


Luca L.

mercoledì 4 settembre 2019

martedì 27 agosto 2019

NON HO MOLTO DA FARE (4 di 4) -rubrica

E non smetterò mai di chiedermi se ti rivedrò, 
o magari me lo chiederò per sei giorni, 
o per otto mesi, 
o per cinque anni, 
o per il resto della mia orribile, fantastica vita. 
E mi capiteranno altre cose, 
cose che saranno meravigliose 
e adorabili 
e traumatiche 
tanto quanto lo sei stato tu, 
e non te ne racconterò nessuna. 
Forse. 

Talvolta mi sforzo di non pensare a un futuro slegato dalle cose, 
e talvolta invece mi lascio andare e lo faccio, 
perché potrebbe farmi bene.

E mi sto lasciando andare, adesso, 
sto guardando le stelle e ho 11 anni, 16 anni, 18 anni, sono appena nata, 
sono chiunque ovunque insieme a te senza di te slegata a metà strada alla deriva.




tratto da: Alla deriva (di Bryan Lee O'Malley - autore: Scott Pilgrim)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

giovedì 22 agosto 2019

CITAZIONE 116 (rubrica)



Stavi pensando
è bollito quello lì, me lo ha detto il fantasma che lavora per me.
Uno fra i mille infaticabili guerrieri
che sguinzaglio a caccia di sentenze e dicerie, gran bugie.

Stavi sul fiume col desiderio di vedermi scorrere finito, cadavere.
E il sole che ci aleggiava in tralice
faceva gonfia e strafottente la tua libidine.
E' un fatto sai la gente imbelle come te è inacidita da certune qualità
e si addolcisce solo col sospetto che il possessore prima o poi le perderà,
facendo una brutta bruttissima fine.

Ma come vedi invece sono sempre qua, avvolto nella mia spinosa avidità,
continuo a farmi molto bene i fatti miei e volo alto dove non potresti mai,
mi piaccio un sacco e sì mi stimo anche di più, tanto a tirar giù il prezzo poi ci pensi tu,
continuo avanti direzione fatti miei e sui tuoi soldi risparmiati troverai
la mia corrosiva indifferenza.

Senza trofei sei tornato in città,
mi hai visto e mi son chiesto
se un fantasma ce l'hai,
sai ti potrebbe venire a dire che questa canzone non riguarda altri riguarda te.

Ora mi vedi bello sono sempre qua, avvolto nella mia spinosa avidità,
continuo a farmi molto bene i fatti miei e volo alto dove non potresti mai,
mi piaccio un sacco e sì mi stimo anche di più, tanto a tirar giù il prezzo poi ci pensi tu.
continuo avanti in direzione fatti miei e sui tuoi soldi risparmiati troverai...


gruppo musicale: Marlene Kuntz


(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

venerdì 16 agosto 2019

NON HO MOLTO DA FARE (3 di 4) -rubrica



E se non sono stata felice per tutto il tempo, credo però di aver iniziato a sentirmi meglio. 
Quanto al pensiero di non avere un'anima, beh, direi che ho semplicemente smesso di preoccuparmene. 
... Finalmente.
Adoro questo viaggio, e chissà che sforzandomi davvero non possa prolungarlo per sempre. 
Magari non finirà mai, durerà come il tempo che ho trascorso insieme a te. 
Perché quel tempo non si è concluso, è ancora sullo sfondo. 
Adoro la cima degli alberi, e adoro la voce di Jeff Tweedy, e adoro il suono degli pneumatici che corrono per infinite miglia sul manto stradale che ci lasciamo alle spalle mentre andiamo nell'oscuro e delizioso cuore della notte.


tratto da: Alla deriva (di Bryan Lee O'Malley - autore: Scott Pilgrim)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

giovedì 8 agosto 2019

CITAZIONE 115 (rubrica)



Quando mi sveglio, sì so che sarò
che sarò l'uomo che si sveglia accanto a te,
quando esco, sì so che sarò
che sarò l'uomo che camminerà accanto a te,
se mi ubriaco, sì so che sarò
che sarò l'uomo che si ubriaca accanto a te,
e se parlo a vanvera, sì so che sarò
sarò l'uomo che sta parlando a vanvera con te.

Ma so che camminerei 500 miglia
e anche ulteriori 500 miglia,
solo per essere l'uomo che ha camminato 1000 miglia
per crollare a terra davanti alla tua porta.

Quando lavoro, sì so che sarò
che sarò l'uomo che sta lavorando duro per te,
e quando guadagnerò soldi per il lavoro che farò
spenderò quasi ogni centesimo per te,
quando tornerò a casa so che sarò
che sarò l'uomo che torna a casa da te,
e se invecchierò, beh so che sarò
che sarò l'uomo che sta invecchiando con te.

Ma so che camminerei 500 miglia
e anche ulteriori 500 miglia
solo per essere l'uomo che ha camminato 1000 miglia
per crollare a terra davanti alla tua porta.

Quando sono solo, sì so che sarò
che sarò l'uomo che è solo senza te,
quando sogno, beh so che sognerò
sognerò dei momenti in cui sono con te,
quando esco, beh so che sarò
che sarò l'uomo che camminerà accanto a te,
e quando tornerò a casa sì so che sarò
che sarò l'uomo che torna a casa da te,
che sarò l'uomo che torna a casa con te.

Ma so che camminerei 500 miglia
e anche ulteriori 500 miglia
solo per essere l'uomo che ha camminato 1000 miglia
per crollare a terra davanti alla tua porta.
Ma so che camminerei 500 miglia
e anche ulteriori 500 miglia
solo per essere l'uomo che ha camminato 1000 miglia
per crollare a terra davanti alla tua porta.


gruppo musicale: The Proclaimers

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

sabato 3 agosto 2019

NON HO MOLTO DA FARE (2 di 4) -rubrica

Non mi è ben chiaro cosa sia successo, sono un disastro a dare un senso alle cose, ma so che stanotte è importante... questo momento è importante. 
E questo è il resto della storia: abbiamo fatto riparare l'auto e ci siamo rimessi in strada, abbiamo chiacchierato e ridacchiato e visitato posti, e alla fine, forse, siamo anche arrivati a casa. 
E ogniqualvolta abbiamo visto un gatto, considerato quello che avevamo passato insieme, abbiamo riso. 
Così come abbiamo riso per molte altre cose. 
Avere dei siparietti tutti nostri è stato bello. 
Ma probabilmente, ecco, troveresti più interessante il resto della storia se ci fossi stato anche tu. 
Sul momento le nostre battute ti sarebbero sembrate più spassose.
E io ho ciarlato senza sosta. 
Mi sono impappinata. 
Mi sono domandata se in segreto non mi odiassero. 



Non sono stata felice per tutto il tempo, e mi ci è voluto un po' per smettere di provare quella sensazione di te dietro di me, attorno a me, dentro di me, tu, lui, Stillman - la sensazione di noi.


tratto da: Alla deriva (di Bryan Lee O'Malley - autore: Scott Pilgrim)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

mercoledì 24 luglio 2019

CITAZIONE 114 (rubrica)



Lo dice papà, lo dice mamma
lo dice la sorella, lo dice il fratello,
lo zio, la zia
tutti alla festa dicono.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Lo dice il cavallo, il maiale
il giudice con la sua parrucca
la volpe e il coniglio
e la suora nel suo abito lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Lo dice il mio amico Bill Gates
il presidente degli USA
lo scansafatiche e il lavoratore
la ragazza nel suo burqa lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Lo dice il generale col suo carrarmato
l'uomo in banca
il soldato col suo razzo
e il topo che ho in tasca lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il relitto tossicomane
con un ago nel collo
l'ubriacone e il punk
il coraggioso monaco buddhista lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.
Il referente cieco
lo sfortunato amputato
l'ape killer gigante
che atterra sul mio ginocchio lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il poliziotto con l'alcoltest
il fattore col suo fertilizzante
l'uomo in cantina
che sta gustandoselo lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il rastafariano incazzato
il liberista ondivago
la dolce piccola goth
con le orecchie di panno lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il cantante crossover country
il campanaro gobbo
il tennista, il lanciatore
il conservatore oltraggiato lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il camminatore
il vikingo incompreso
l'uomo al rodeo
e l'eschimese solitario lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
prché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.
Il mezzo piccolo cristiano
il selvaggio Sonny Liston
il pappone e la puttana
e lo zoppo lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
L'accordatore di pianoforti cieco
il crooner di Las Vegas
l'hooligan
che regge uno schooner lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il contorsionista cinese lo dice
l'abortista sul retro lo dice
il povero pakistano
col suo agnello Byryiani lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
L'imputato senza speranza lo dice
quello che pulisce i cessi
il pornografo, lo stenografo
il fotografo di moda lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il professore del college
il vizioso ambiguo
nonna e nonno
nel retro della macchina lo dicono.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.
L'autista all'ingresso
la donna col forcipe
la giovane pazza
che sta arrostendo il suo bambino sul fuoco.
Piccola vado a fuoco.
L'atleta con l'ernia
Picasso col Guernica
Mia moglie e i suoi mobili
Tutti!
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
La Iena Ridens
l'uomo di casa
l'uomo del Ku Klux Klan
con una torcia in mano lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
L'erborista cinese
l'apologista cristiano
il cane e la rana
che siede su un tronchetto lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il cacciatore della volpe
l'orribile falena
l'omosessuale condannato
con la tosse continua lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.
Il papista con la sua anima
lo stupratore in azione
Jack e Jill
che rotolano giù per la collina lo dicono.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
La pulce da circo intelligente
il marinaio in mare
l'uomo del Daily Mail
con il suo rifugiato morto lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Lo zulù squarcia imeni
il fiero canguro
il koala e l'ekidna
e anche l'ornitorinco lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il disgraziato vicario di campagna
il plettratore folle lo dice
il beatnik, il pacifista
il comunista lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il predatore notturno deviato
Garçia Lorca
Whalt Whitman
e il ciarliero lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo
il sommelier lo dice
il pompiere con l'idrante
il pedone, il cavallerizzo
la ballerina con i suoi alluci lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
La bestia nel concorso di bellezza
il papponesco agente immobiliare
il raccattatore di oggetti in spiaggia, il vagabondo
la ragazza in coma lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il vecchio rockettaro
con la sua due poeti
e il fan nel camioncino
col suo piano abominevole lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
L'ebrea mestruata
la hostess nervosa
il dirottatore, il saccopelista
il furbo sverginatore lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il commentatore sportivo
il vecchio alligatore
il tennista con la sua racchetta
l'uomo in giacca lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.
Il macellaio con la sua mannaia
il tessitore di cesti di vimini folle
lo scrittore imprigionato
e il lottatore con la mascella di cristallo lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il vecchio piagnone della città
il bugiardo recidivo
la sardina, l'orata
e la trota nella corrente lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il corrispondente di guerra
l'entusiasta e il pessimista
l'elettricista, il becchino
e l'uomo andato a pesca lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il mandriano del sud
il patriota con il suo bottino
guardando una barca piena di rifugiati
che affonda nel mare, lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
La siliconata lo dice
il bocciato lo dice
il designer italiano
con la manifattura in Cina lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.
Il camionista col suo gigante lo dice
l'astronauta smarrito
il mezzadro
il maniaco dello shopping lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Il vampiro viennese lo dice
il cowboy vicino al falò
il pannellista allo spettacolo televisivo
l'analista Junghiano lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Warren, Blixa
il tipo delle luci e del mixer,
Mick, Marty
e tutti al party lo dicono.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
L'aracnofobico peloso
l'agorafobico spaventato
la madre, il fratello
e l'amante putrefatto lo dice.
Piccola vado a fuoco!
Piccola vado a fuoco!
Colpiscimi bambina, e mettimi al tappeto
lascia perdere quello che stai facendo e vieni qui
possiamo tenerci per mano finché non tramonta il sole
perché so
che tu
e io
possiamo
stare insieme
perché ti amo.


cantante: Nick Cave & The Bad Seeds

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)