martedì 28 maggio 2013

PERCHE' NON TI CONGEDI MOLLANDO TUTTO?





Perché non ti congedi mollando tutto?
Perché non ti prendi questo sfizio e urli,  ed esorcizzi, e ti sfoghi, e ti soddisfi eccetera.
Perché no?!
Forse dopo potresti vedere le cose come sono, come andranno e come risulteranno alle tue spalle. Quella persona  mica si aspetta una simile uscita da parte tua, nemmeno se la sogna lontanamente; e purtroppo ha ragione. E' consapevole che non sai far altro che stare al tuo posto, educatamente composta tra gesti e parole garbate. Anche quando sei in affanno, con la dignità ferita.
Pensa che trip.
Quella persona che blatera e ti ammorba di discorsi, metafore, punti di vista, allegorie, filosofando su cosa ancora non sei ma potresti diventare... E tu che per una volta non ti fai avvelenare, non ti fai contagiare dalla sua spiccia esperienza smerciata come una quotidianità invidiabile.
Una cosa importante: lui è mediocre. 
Proprio come te, come me. 
E’ solo contorno, è solo cornice, è solamente il bordo dell’inquadratura.

Quella persona non è altro che questo: una scena tagliata in fase di montaggio.
Tagliata e archiviata. Niente backstage, niente youtube; niente vimeo.
Vive solo nei tuoi ricordi più intimi e profondi. Ed è lì che dovresti scavare, inabissandoti. Dovresti riuscire a uscire. E uscirne.
Dopo non ti resta altro da fare che licenziarti. 
Dai le dimissioni da quella persona.
Perché no?! Alla fine stare con quella persona è stato come un lavoro, e come tale lo prendi. Per cui, seguimi... adesso vai verso il tavolo, prendi una busta per lettere e un foglio A4, una penna (non una Bic. Quella che ti hanno regalato alla cresima va benissimo) e scrivi:

Spett.le
Persona Pessima
Via/P.za xxxxxxxx, N° xx
CAP xxxxx
Milano Italia
Data xx/xx/xxxx
Oggetto: Dimissioni
Io sottoscritta Xxxxxx  Xxxxxx, con la presente comunico le mie irrevocabili dimissioni dalla tua persona e dalla nostra relazione sentimentale.
Dichiaro inoltre la mia indisponibilità nel prestare attività durante il periodo di preavviso previsto dal contratto di lavoro in quanto reputo i motivi che mi inducono al recesso - vale a dire SEI INSOPPORTABILE - una giusta causa di dimissioni, ai sensi dell'art. xxxx c.c.
Nell’informarti che il rapporto tra te e me deve intendersi cessato a tutti gli effetti alla data odierna, chiedo che mi sia corrisposta, unitamente alle altre spettanze liquidatorie, anche l'indennità sostitutiva del preavviso, ovvero: tutto quello che ti ho prestato (non regalato) in questi ultimi anni.
Cordiali saluti.

Firma

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E poi ce la racconteremo, e magari quel giorno ti sembrerà incredibile esser rimasta lì, ad ascoltare tutt’oggi  quella voce stridente, stonata, sgradevole, aspra, spesso contrastante; e poi quelle telefonate noiose con gli argomenti sempre uguali da anni. Direi che è giunto il momento. La fine. Luci e titoli di coda. 

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"Ora mi viene da ridere".
"Perché Luca?"
"Perché mi immagino quella faccia spigolosa mentre legge la tua lettera di dimissioni dal vostro rapporto".
"Sai che un po' mi fa paura non aver più nessun legame con quella persona? Insomma, sono stati tanti anni".
"Eh eh".
"Sarà difficile dimenticare. Non avere più nessun contatto".
"Ah ah".
"Luca, perché ridi?"
"Perché sono contento per te".
"Anch'io, per me".
"Che fai domani?"
"Lavoro. E anche tu dovresti".

martedì 21 maggio 2013

CITAZIONE 005 (rubrica)




Prima che scivoli nell'incoscienza
vorrei avere un altro bacio.
Un'altra sfavillante occasione di felicità,
un altro bacio
un altro bacio.

I giorni sono luminosi e pieni di dolore,
avvolgimi nella tua mite pioggia.
Il tempo che hai trascorso era troppo folle,
ci incontreremo ancora
ci incontreremo ancora.

Oh, dimmi dov'è la tua libertà,
le strade sono campi senza fine.
Liberami dai perché,
preferiresti gridare
preferirei volare.

Il vascello di cristallo si sta riempiendo,
un migliaio di ragazze, un migliaio di emozioni
un milione di modi per passare il tempo.
Quando torneremo
vi farò sapere.


Gruppo musicale: The Doors.

(Dalla rubrica: citarsi è un po' deprimersi)

martedì 14 maggio 2013

DEV'ESSERE PER QUESTO CHE TUTTI PARLANO DELLE STORIE D'AMORE

Dev’essere per questo che tutti parlano delle storie d’amore: perché finiscono.

O così pare, a volte. Questa è la storia di una storia coinvolgente, che coinvolge, e poi puf, tutto sparito, come se nulla fosse.
La fine di una storia è un moto perpetuo. È un brutto risveglio. È quello che non ti aspetti, che pensavi non ti riguardasse. È la pioggia quando indossi una maglietta a mezze maniche, è la pioggia che ti fa poi ammalare; anche se sei forte e grande.

E dev’essere per questo che tutti - ma proprio tutti - parlano delle storie d’amore: perché terminano.
È proprio questo il punto: si interrompono. Senza che tu possa dire ma, senza lo spazio di battere ciglio. Non c’è altra conclusione che la fine. D’altronde se c’è un inizio, c’è anche la sua fine, piuttosto elementare il discorso. E il bello è proprio questa consapevolezza.
E dato che si consumano, non ci resta altro che parlarne, fin dall’inizio, fin dal momento della scintilla, del fulmine, del galeotto fu.
Ho sempre pensato che la miriade di: poesie, canzoni, libri, lettere, film, disegni, opere, gesti eroici e meno epici; fossero la dedica speciale all’amore e al suo infinito girare, al suo inesauribile motore, al suo interminabile meccanismo propulsore. Invece no. E questo spiega tutto.
Che senso avrebbe dedicare tutto questo a qualcosa di inesauribile, sai che noia, è come scrivere solo l’inizio di un libro, di un film eccetera. Molto più stimolante l’opposto: la fine. Nettamente più attraente, più interessante. Come la vita di un essere umano che muore. È l’inevitabile. Forse è proprio questo che ci fa innamorare, il fatto che è ineluttabile il contrario.
Per cui, tutti di corsa a raccontare dell’amore, perché non è possibile fare altrimenti, non c’è scampo né riparo dall’irrimediabile conclusione. Con questa consapevolezza, non vedi il bello? L’incantevole? Il seducente? Lo stupendo? L’affascinante? Io sì, mi sembra perfino romantico amare illimitatamente qualcuno che se ne andrà, o che verrà lasciato lì, in solitudine. Ci vuole un po’ di tempo per farci l’abitudine. Ma più avanti, questa presa di coscienza, non è orrendamente piacevole? Non ti satura ugualmente il cuore?
Per me sì. Però, tant’è.


Luca Lama

p.s. Certo, lo so che tu ami il tuo lui, e lui ama lei, e lei ama lei, e lui non si immagina senza di lui eccetera. Questa è un’altra storia, è la storia delle storie che finiscono. Il resto è bla bla bla, e per quello ci sono i pub, i bilocali e i matrimoni.




martedì 7 maggio 2013

CITAZIONE 004 (rubrica)







La gente non è per niente buona
lo sanno tutti
lo vedi ovunque guardi
la gente non è per niente buona.

Ci sposammo all'ombra dei ciliegi
erano in fiore quando giurammo
i fiori si libravano nell'aria
lungo le strade e nei campi da gioco.
Il sole inondava le lenzuola
destati dal canto degli uccelli
compravamo i giornali della domenica
e non ne leggevamo mai una sola riga,
la gente non è buona,
la gente non è buona,
la gente non è buona .

Una stagione seguì l'altra
l'inverno spogliò i rami dei fiori
un albero diverso adesso costeggia le strade
scuotendo i pugni in aria
l'inverno ci assalì come un pugno
le finestre tremavano per la furia del vento
contro le quali lei tirava le tende
fatte dai suoi veli nuziali,
la gente non è buona,
la gente non è buona,
la gente non è buona.

Al nostro amore manda una dozzina di gigli bianchi
al nostro amore manda una bara di legno
al nostro amore lascia tubare i piccioni dagli occhi rosa,
che la gente non è affatto buona. 
Al nostro amore restituisci tutte le lettere
al nostro amore un biglietto amoroso intriso di sangue
al nostro amore lascia piangere gli amanti abbandonati,
che la gente non è per niente buona.

Non è che hanno il cuore cattivo
possono darti conforto, qualcuno ci prova pure
ti curano quando sei malato
ti seppelliscono quando muori
non è che hanno il cuore cattivo
ti starebbero vicino se potessero
ma sono solo stronzate, piccola
la gente non è per niente buona.
La gente non è buona
la gente non è buona
la gente non è buona
la gente non è buona.



Gruppo musicale: Nick Cave and the Bad Seeds

(dalla rubrica: citarsi è un po' deprimersi)