lunedì 26 giugno 2017

CITAZIONE 077 (rubrica)



Ho visto un tramonto magnifico,
ho visto il sole con occhiali a specchio,
ho visto imbecilli che pensano in grande,
ho visto l'elefante ,
ho visto una macchina rossa lucente
ma una bici più sobria ed elegante,
ho visto che non c'è una strada solamente.

Guardando gli occhi della luna
son come i tuoi,
come i tuoi, come i tuoi, come i tuoi.

Della luna e delle stelle
io mi stupisco sempre,
della gente che lavora per niente
io mi stupisco sempre,
della neve di dicembre
io mi stupisco sempre,
della saggezza delle piante
io mi stupisco sempre.

Ho visto il papa pulito in carne,
ho visto che il sole non sorge sempre,
ho visto che i soldi da soli son niente,
ho visto un serpente,
ho visto donare la notte un anno,
ho visto gridare parole sante,
ho visto un cane che non ci sente,
ho visto che dipende.

Guardando gli occhi della luna
son come i tuoi,
come i tuoi, come i tuoi, come i tuoi.

Della luna e delle stelle
io mi stupisco sempre,
della gente che lavora per niente
io mi stupisco sempre,
della neve di dicembre
io mi stupisco sempre,
della saggezza delle piante
io mi stupisco sempre.

Della luna e delle stelle
io mi stupisco sempre,
della gente che lavora per niente
io mi stupisco sempre,
della neve di dicembre
io mi stupisco sempre,
della saggezza delle piante
io mi stupisco sempre.

oh oh oh oh oh.

Ho visto la luna da vicino come Armstrong,
ho visto vite finire schiacciando un tasto,
ho visto uccidere gente per fare il Castrol,
ho visto Cuba prima che morisse Castro,
ho visto un prete vestito con alabastro
parlar di fame, ma senza saltare un pasto,
ho visto saltare file, saltare nervi, saltare l'impasto,
ho visto parlare nessuno in un locale pieno di gente,
lo giuro che ho visto andare una macchina con dentro qualcuno con dentro niente,
ho visto collane far molta più luce di quanta produce chi le porta,
ho visto che chiunque dimentica il bene, ma se fai il male se lo ricorda.

E questo è solo un gioco
in cui non vince nessuno,
con un grandissimo tifo
diffuso per il globo

E questo è solo un gioco
in cui non vince nessuno,
con un grandissimo tifo
diffuso per il globo.


gruppo musicale: Ex Otago feat. Jake la furia

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

domenica 18 giugno 2017

CITAZIONE 076 (rubrica)



Come scavare a mani nude nella terra
per sentire il sangue mescolarsi con la pioggia,
cauterizzare le ferite, vivere per il solo senso che ha.

Come nuotare in un oceano congelato

per sentire il cuore che ti esplode dentro il petto,
vivere per immaginare, per percepire il solo senso che ha.

Ma io lascio che le cose passino e mi sfiorino

perché non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perché non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino…

Essere deboli in un mare verticale,
sentire quanto i rischi possano aumentare
e odiare per sentirsi vivi, per percepire il solo senso che ha.
E improvvisamente ritornare primitivi,
essere comici e tornare primitivi
e bere il sangue del nemico solo per gustarne la diversità.

Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino

perché non sono ancora in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino.

Io lascio che le cose passino e mi sfiorino

e lascio che le cose passino e mi sfiorino,
io lascio che le cose passino e si sfiorino
perché non sono ancora in grado di comprenderle e
io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perché non sono ancora in grado di comprenderle,
io lascio che le cose passino e si sfiorino, senza toccarsi.



cantante: Marina Rei

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

venerdì 9 giugno 2017

BALDABIOU CONOSCEVA TUTTE QUESTE STORIE (rubrica)

Baldabiou conosceva tutte queste storie. 
Soprattutto conosceva una leggenda che ripetutamente tornava nei racconti di chi, laggiù, era stato. Diceva che in quell'isola producevano la più bella seta del mondo. 
Lo facevano da più di mille anni, secondo riti e segreti che avevano raggiunto una mistica esattezza. Quel che Baldabiou pensava era che non si trattasse di una leggenda, ma della pura e semplice verità. Una volta aveva tenuto tra le dita un velo tessuto con filo di seta giapponese. 
Era come tenere tra le dita il nulla. 
Così, quando tutto sembrò andare al diavolo per quella storia della pebrina e delle uova malate, quel che pensò fu:
- Quell'isola è piena di bachi. E un'isola in cui per duecento anni non è riuscito ad arrivare un mercante cinese o un assicuratore inglese è un'isola in cui nessuna malattia arriverà mai.




Non si limitò a pensarlo: lo disse a tutti i produttori di seta di Lavilledieu, dopo averli convocati al caffè di Verdun. Nessuno di loro aveva mai sentito parlare del Giappone.


Tratto da: Seta (di Alessandro Baricco)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

domenica 4 giugno 2017

CITAZIONE 075 (rubrica)



Ti hanno visto bere a una fontana
che non ero io,
ti hanno visto spogliata la mattina
birichina biricò,
mentre con me non ti spogliavi neanche la notte
ed eran botte, Dio che botte,
ti hanno visto alzare la sottana,
la sottana fino al pelo: che nero!
Poi mi hai detto poveretto
il tuo sesso dallo al gabinetto,
te ne sei andata via con la tua amica
quella alta, grande, fica,
tutte due a far qualcosa di importante
di unico e di grande.
Io sto sempre in casa, esco poco
penso solo, sto in mutande.
Penso a delusioni, a grandi imprese,
a una tailandese,
ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale,
quindi normalmente sono uscito
dopo una settimana,
non era tanto freddo e normalmente
ho incontrato una puttana,
a parte i capelli, il vestito,
la pelliccia e lo stivale
aveva dei problemi anche seri
e non ragionava male,
non so se hai presente una puttana
ottimista e di sinistra,
non abbiamo fatto niente ma sono rimasto solo,
solo come un deficiente.
Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto,
gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino,
mi guarda con la faccia un po' stravolta e mi dice: "Sono di Berlino",
Berlino ci son stato con Bonetti,
era un po' triste, molto grande,
però mi sono rotto, torno a casa
e mi rimetterò in mutande.
Prima di salir le scale mi son fermato
a guardare una stella,
sono molto preoccupato,
il silenzio m'ingrossava la cappella.
Ho fatto le mie scale tre alla volta
mi son steso sul divano
ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza
è partita la mia mano.


cantante: Lucio Dalla


(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)