giovedì 27 marzo 2014

CITAZIONE 023 (rubrica)




Sento di trovare la mia strada nell'oscurità,
guidato da un cuore che batte,
non so dove il viaggio si concluderà, ma so da dove iniziare.
Tutti mi dicono che sono troppo giovane per capire,
dicono che sono intrappolato in un sogno,
che la mia vita mi passerà davanti se non apro gli occhi, be', a me sta bene così.

Svegliatemi quando sarà tutto finito,
quando sarò più saggio e più vecchio.
Per tutto questo tempo stavo trovando me stesso
e non sapevo che mi ero perso.

Ho provato a portare da solo il peso del mondo,
ma ho solo due mani,
spero di avere la possibilità di viaggiare per il mondo, e non ho nessun piano.
Vorrei davvero poter rimanere giovane per sempre,
non ho paura di chiudere i miei occhi,
la vita è un gioco fatto per tutti, e l’amore è il premio.

Svegliatemi quando sarà tutto finito,
quando sarò più saggio e più vecchio.
Per tutto questo tempo stavo trovando me stesso
e non sapevo che mi ero perso, e non sapevo che mi ero perso, e non sapevo che mi ero perso.


Non sapevo che mi ero perso.
Non sapevo che mi ero perso.
Non sapevo che mi ero perso.
Non sapevo che mi ero perso.
Non sapevo che mi ero perso.



Canzone composta da: Avicii (dj) - Aloe Blacc (cantante) - Mike Einziger (chitarrista)
titolo: wake me up

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

mercoledì 19 marzo 2014

EPPURE TUTTO QUELLO... (rubrica)

Eppure tutto quello che mi è accaduto da allora a oggi mi sembra che contenga sempre qualcosa di quel pomeriggio lì; tutte le mie storia d'amore successive sono come variazioni rafforzate della prima.

                                                                       ***

Leggi una qualsiasi rivista femminile e dappertutto vedrai la stessa accusa ripetuta all'infinito: gli uomini - questi ex ragazzini di dieci, o venti o trenta anni - a letto sono un disastro. Non gli interessano i "preliminari"; non sanno stimolare le zone erogene del sesso opposto; sono egoisti, avidi, goffi, grossolani. Queste lamentele alle mie orecchie suonano un po' ironiche. Prima, all'inizio, noi non volevamo altro che preliminari, ma alle ragazze non interessavano. Loro non volevano essere toccate, carezzate, stimolate, eccitate; anzi, se ci provavi, erano botte. Non stupisce quindi se adesso non siamo un granché in materia. Abbiamo trascorso due o tre lunghi anni, e assai formativi, a sentirci ripetere di togliercelo dalla testa. Poi, fra i quattordici e i ventiquattro anni, i preliminari passano dall'essere qualcosa che i ragazzi vogliono e le ragazze no, a qualcosa che le donne vogliono e di cui gli uomini possono tranquillamente fare a meno. (O almeno così dicono. Io, per conto mio, adoro i preliminari - forse soprattutto perché in me la memoria del tempo in cui la cosa che più desideravo era toccare è inquietantemente fresca.) Se proprio devo dirlo, la coppia più riuscita sarebbe per me quella formata dalla donna delle riviste femminili e dal ragazzino di quattordici anni.




dalla rubrica: Il giusto degli altri
tratto da: Alta Fedeltà (di Nick Hornby)

mercoledì 12 marzo 2014

SAI CHE C'È?

Sai che c’è? 
Che non so perché cazzo sto qui a scrivere di te, che deludi appena apri bocca.
Sai che c’è bello? 
Che dovrei essere fuori con la mia migliore amica, come se nulla fosse, e tornare un po’ brilla; che una sbronza proprio non te la meriti.

Sbronzo e stronzo.
Sai che c’è mio caro? 
Che questo fottuto post ti riguarda così tanto direttamente che passerò la prossima mezzora a odiarti, a scrivere e cancellare una decina di volte il messaggio che non ti sto inviando.
Sbronzo a zonzo.
Sai che c’è in questo momento? 
Che non mi piace scrivere parolacce, è come trovare una scorciatoia, è come non conoscere i sinonimi.
Merda.

Scusa scusa scusa.
Non mi piace essere così vulnerabile e mediocre e banale.
Solo che se avessi una pistola, ti colpirei, già, per davvero; come quella canzone di Nancy Sinatra - "Bang Bang".
Sai che c'è adesso? 
Che non mi scollo più l'immagine che ho di te, quella che ti ho disegnato e rifinito e colorato e truccato.
Sai che c'è oggi? 
Che non mi è ancora passata, e sembra non passare. Ma so che passerà. 
E quando passerà sarà come accendere la luce, e lasciarti nel buio, come i peggiori incubi che da bambina mi spaventavano.
Ti chiamerò Nightmare, che pure gli assomigli.


L. L.







p.s. Anticipo il tuo inevitabile sarcasmo: la fotografia di Edward mani di forbice (al posto di quella di Freddy Krueger) è voluta.

mercoledì 5 marzo 2014

CITAZIONE 022 (rubrica)





Siamo io e il Centauro
un mezzo uomo e un mezzo cavallo,
pronti al veglione di capodanno, senza un capello fuori posto,
la giacca scamosciata e i ferri nuovi marca Lodetti.

Ho una mora e una bionda per la festa,
mi spiace se la volevi rossa,
ti passo a prendere alle otto, per quel discorso ho già risolto,
non parliamone al telefono che il mio è sotto controllo.

E ci vestiamo come delle puttane e 
ci infiliamo nella nostra cinquecento o seicento che sia.
Rossetto rosso, come tu lo vuoi, sono sicuro che stanotte ti farò contento.

Ci hanno promesso il paradiso, 
richiesto ancora l'ultimo sforzo,
se di mezzo c'è un compromesso poi ci ritiriamo a Recco.

E ci vestiamo come delle puttane e 
ci infiliamo nella nostra cinquecento o seicento che sia.

Rossetto rosso, come tu lo vuoi sono sicuro che stanotte ti farò contento.



Gruppo musicale: Pan del diavolo

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)