mercoledì 19 marzo 2014

EPPURE TUTTO QUELLO... (rubrica)

Eppure tutto quello che mi è accaduto da allora a oggi mi sembra che contenga sempre qualcosa di quel pomeriggio lì; tutte le mie storia d'amore successive sono come variazioni rafforzate della prima.

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Leggi una qualsiasi rivista femminile e dappertutto vedrai la stessa accusa ripetuta all'infinito: gli uomini - questi ex ragazzini di dieci, o venti o trenta anni - a letto sono un disastro. Non gli interessano i "preliminari"; non sanno stimolare le zone erogene del sesso opposto; sono egoisti, avidi, goffi, grossolani. Queste lamentele alle mie orecchie suonano un po' ironiche. Prima, all'inizio, noi non volevamo altro che preliminari, ma alle ragazze non interessavano. Loro non volevano essere toccate, carezzate, stimolate, eccitate; anzi, se ci provavi, erano botte. Non stupisce quindi se adesso non siamo un granché in materia. Abbiamo trascorso due o tre lunghi anni, e assai formativi, a sentirci ripetere di togliercelo dalla testa. Poi, fra i quattordici e i ventiquattro anni, i preliminari passano dall'essere qualcosa che i ragazzi vogliono e le ragazze no, a qualcosa che le donne vogliono e di cui gli uomini possono tranquillamente fare a meno. (O almeno così dicono. Io, per conto mio, adoro i preliminari - forse soprattutto perché in me la memoria del tempo in cui la cosa che più desideravo era toccare è inquietantemente fresca.) Se proprio devo dirlo, la coppia più riuscita sarebbe per me quella formata dalla donna delle riviste femminili e dal ragazzino di quattordici anni.




dalla rubrica: Il giusto degli altri
tratto da: Alta Fedeltà (di Nick Hornby)

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