lunedì 25 agosto 2014

CITAZIONE 029 (rubrica)





Guarda in alto, cosa vedi?
tutto di te e di me,
fluorescente e stellato,
alcune tra le stelle ci sorprendono.
Dopo il giro in bus sono andato a scrivere questa (alle 4 a.m.),
questa lettera;
campi di papaveri, piccole perle,
tutti i ragazzi e ragazze golosi,
ognuno di loro è un po' timido,
ho pronunciato il tuo nome.

L'ho indossata come una spilla di una star da film per adolescenti,
ristoranti economici, dolci di ciliegia e diademi di stagnola,
sognando Maria Callas,
chiunque lei sia, questa questione della notorietà, non la capisco,
avvolgo la mia mano con della plastica per cercare di guardarci attraverso,
occhi truccati e ragazza dalle movenze mascoline,
posso portarti lontano,
questa cosa della celebrità, non la capisco.

Ti ci porterò, laggiù.
Ti ci porterò, laggiù.
L'alluminio, sa di paura.
L'adrenalina, ci avvicina.
Ti ci porterò,
sa di paura, laggiù;
ti ci porterò.

Vivrai fino a 83 anni? Mi darai mai il benvenuto?
Mi mostrerai mai qualcosa che nessun altro ha mai visto?
Fumalo, bevi,
ecco arriva la piena,
qualsiasi cosa che renda più fine il sangue,
queste cose corrosive, fanno la loro magia lentamente e dolcemente;
telefona, mangialo, bevi,
solo un altro tintinnio,
tagli e ammaccature, riflettono la luce,
l'alluminio, il legame più debole.

Non voglio deluderti,
non sono qui per consacrarti,
vorrei leccarti i piedi, ma non è la mossa più insana?
Indosso la mia corona di tristezza e dolore
e chi avrebbe mai pensato che il domani sarebbe stato così strano?
Una mia perdita, e qui si ricomincia.

Ti ci porterò, laggiù.
Ti ci porterò, laggiù.
L'alluminio, sa di paura.
L'adrenalina, ci avvicina.
Ti ci porterò,
sa di paura, laggiù;
ti ci porterò.

Guarda in alto, cosa vedi?
Tutto di te e di me,
fluorescente e stellato,
alcune tra le stelle ci sorprendono.
Non riesco a guardare la cosa negli occhi,
seconal, afrodisiaco, assenzio, kerosene;
collo e collare profumati di ciliegia,
posso odorare il dolore nel tuo respiro,
il sudore, la vittoria e il dolore,
l'odore della paura, ce l'ho.

Ti ci porterò, laggiù.
Ti ci porterò, laggiù.
L'alluminio, sa di paura.
L'adrenalina, ci avvicina.
Ti ci porterò,
sa di paura, laggiù;
ti ci porterò.

Ci avvicina,
sa di paura.
Vicino, vicino,
sopra, sopra, sopra, sopra.
Sì, guarda sopra,
ti ci porterò laggiù, oh, sì.
Ti ci porterò, oh, sopra,
ti ci porterò.
Sopra, lasciamelo fare,
ti ci porterò laggiù,

laggiù, laggiù, sì. 



Gruppo musicale: R.E.M.

(dalla rubrica: citarsi è un po' deprimersi)

venerdì 1 agosto 2014

RILANCIO E DICO (rubrica)






Rilancio e dico che l'Italia è un mercato facile perché la gente compra in massima parte cose di cui non ha bisogno salvo poi rompere il cazzo perché non arriva a fine mese, che ormai sono disposti a pagare a rate per qualsiasi cosa pur di avere l'ultimo oggetto inutile che li fa sentire invulnerabili, che non capisco quindi come sia possibile non riuscire a fare bene marketing in Italia.



                                                                  * * *



Il Big Sur è un bar arrabattato sulla spiaggia che non vale uno stabilimento di Cesenatico, fa schifo ma è riuscito a convincere tutti che la sua lerciosa merdosità è in realtà una gran scelta alternativa. E quindi fashion. E quindi tutti là. E quindi acceleratore di particelle neuronali. E quindi sinfonia di sterco abbronzato. E quindi perdenti ovunque. Il mondo è vostro.




tratto da: Fuffa (di Alessandro Militi)

dalla rubrica: Il giusto degli altri