giovedì 27 novembre 2014

CITAZIONE 034 (rubrica)





Lei non vaga, lei non vaga qui
lei non vaga qui, lei non vaga qui.
La direzione dello sguardo è così ingannevole,
la defezione dell'anima è così nauseante e veloce,
non metto in dubbio la nostra esistenza
metto semplicemente in dubbio i nostri bisogni moderni.

Lei non vaga, lei non vaga qui
Lei non vaga qui.
Io camminerò, con le mani legate
io camminerò, con la faccia insanguinata
io camminerò, con la mia ombra pendente
nel tuo giardino, giardino di pietra. 

Dopo che tutto è stato fatto e siamo ancora soli
non mi farò acchiappare, allora me ne andrò, con le mani legate.
Io camminerò, con la faccia insanguinata
io camminerò, con la mia ombra pendente
nel tuo giardino, giardino di pietra.
Io non metto in mostra, io non condivido
non ho bisogno, sai, di ciò che hai da dare.


Io camminerò, con le mani legate
io camminerò, con la faccia insanguinata
io camminerò, con la mia ombra pendente, Nel tuo giardino, giardino...

Io camminerò, con le mani legate,
io camminerò nel tuo giardino, giardino di pietra.
Io non so, non m'importa,
non ho bisogno che tu viva per me.



Gruppo musicale: Pearl Jam

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

venerdì 21 novembre 2014

SCENDO A COVENT GARDEN (rubrica)





Scendo a Covent Garden. Qualche passo dilatato prima di estrarre dalla Freshjive da viaggio l'ultimo Manga-Hero italiano non ancora letto. La numero 8 dei Massive Attack continua nel suo repeat e va annullandosi in un silenzio apatico, tanto il mio cervello ne è saturo. Poca pioggia autunnale. Seguo le mie gambe riflesse nelle vetrine. Quanta morbosità c'è in me.

                                                                  * * *

Ascoltami. Sono sola e in lacrime dentro una chiesa vuota. L'incenso acre soffia sui ceri accesi. Torta di compleanno piena di terrore. Qualcuno intoni un Happy Birthday denso di riverberi.

                                                                    * * *

Ascoltami. Guardami. Toccami. Mangiami. In silenzio tra le urla.



tratto da: Destroy (di Isabella Santacroce)

dalla rubrica: Il giusto degli altri

martedì 11 novembre 2014

CITAZIONE 033 (rubrica)





Per te ero una fiamma,
l'amore è un gioco in cui si perde.
Cinque storie, fuoco appena sei arrivato,
l'amore è un gioco in cui si perde.

Perché vorrei non aver mai giocato?
Che casino abbiamo combinato
e adesso la montatura finale è che
l'amore è un gioco in cui si perde.

Sviluppato dal gruppo,
l'amore è una mano perdente,
più di quello che potevo sopportare,
l'amore è una mano perdente.

Dichiarato da sé, profondo
fino a che cadono i frammenti,
so che sei un uomo che ama il gioco d'azzardo
ma l'amore è una mano perdente.

Sebbene io sia piuttosto cieca,
l'amore è un destino rassegnato,
i ricordi rovinano la mia mente,
l'amore è un destino rassegnato.

Tutte le nostre questioni futili
e presi in giro dalle divinità,
e adesso la montatura finale è che

l'amore è un gioco in cui si perde.



cantante: Amy Winehouse

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

martedì 4 novembre 2014

LA VITA TI SORRIDE, MA ALLE SPALLE (spot)


Davvero non ti chiedo altro: sparisci. 
Ehi, non nel senso che domani non ti trovano più i tuoi genitori, i parenti si allarmano, gli amici piangono e i conoscenti si disperano. E poi interviene la polizia e il telegiornale parlerà di te e si penserà a un rapimento di qualche banda di malviventi professionisti o a qualche banda improvvisata e quindi più pericolosa. Oppure a un rapimento degli alieni. Magari il tuo vicino di casa avanzerà l’ipotesi di un tuo volontario allontanamento perché qualche giorno fa gli hai detto in ascensore che ti sentivi un pochino depressa.  
No no, non mi auguro niente di tutto questo, giurin giuretta. Però: sparisci. Sul serio. Niente scherzi. Perché non lo fai?! No perché poi diventa ossessione, e mica mi piace. Che poi uno sembra non uscirne più e affiorano tutte quelle paturnie che ti fanno dire a notte inoltrata “Un altro giro, offro io”. 
Intendo che un bel giorno... Puf! E non ci sei più. Ti levi di mezzo dai miei pensieri, e non ci riappari nemmeno per errore, neanche per caso, neppure per fatalità. No. Proprio no. 
Ti alzi (se sei seduta) e te ne vai senza troppi se e ma. Perché qui non posso passare il tempo a contare i tuoi passi e gesti e mezze frasi, e che forse quella volta pensavi che, e probabilmente quello sguardo sotto sotto nascondeva che. No. Enne. O. 
Chiaro? Capisci? Intendi? E poi, chiariamoci, non vale fare comparsate mentre sogno, smettiamola subito. 
Regola n° 2: è severamente vietato apparire nei sogni dell’altro. Sia nei sogni che finiscono bene e quindi poi uno si sveglia già afflitto; sia i sogni che finiscono male e quindi poi uno si sveglia già addolorato. Per non parlare dei sogni che non finiscono e quindi uno si sveglia già echecazzo. No. Enne. O. Comprendi? Afferri? Recepisci? Ma tu no. Ti ostini a lasciare l’impronta, la traccia, la scia; perfino a tua insaputa. 
Facciamo che da oggi (vale anche domani, poi basta però) è come se non ci fossi più nei miei giorni. Come se vivessimo su due universi paralleli. Ecco. Ci provo. Questa volta vale per tutte. E’ l’ultima dell’ultimissima. 
Sparisci. Sparisci. Sparisci. Chiudo gli occhi. Incrocio le dita. Dai che forse stavolta…


La vita ti sorride, ma alle spalle

Progetto teatrale a cura di: Francesco Bittasi, Armando Meroni e Salvatore Zeno
Scritto daFrancesco Bittasi, Armando Meroni, Salvatore Zeno e Alessandra Lanza.
Con: Claudia Cataldo, Adriano Cavicchia, Martina Gentilino, Alessandra Lanza, Francesco Lombardo, Nicoletta Marrini, Jacopo Odoni, Laura Tombini e Irene Venditti.

Qui potete gustarvi il trailer

http://vimeo.com/109379623


video a cura di: Marco Scotuzzi