martedì 25 giugno 2013

QUANDO TUTTO ROTOLA...

Quando tutto rotola penso solo che vorrei un'uscita di emergenza. 
Un'uscita con tanto di maniglione antipanico, dove da fuori si intravedono circa un centinaio di scale che portano non si sa dove.

Quando ho bisogno di un'uscita di sicurezza, tutto pare fermarsi, proprio come quella famosa pubblicità degli anni Ottanta (fai un break, spezza con Kit Kat). Spezzi e tutto si ferma. Non male sarebbe.
Niente da fare, appena serve l'uscita, intorno a te mancano le porte. E' automatico, inverosimile, ma automatico.
Il fatto è che non puoi bluffare con te stesso, e mi piacerebbe, Diomio come lo desidero; lo bramo a tal punto che esprimerei solo questo desiderio al GenioDellaLampada. Non voglio altro. Tre volte la stessa cosa. 
Un'uscita. Un'uscita. Un'uscita. 
Perché una non basta, due non ne sono sicuro, e allora tre. Dicono sia il numero perfetto, per cui esprimendolo tre volte, sarei perfetto anch'io.
Che poi a rifletterci sopra, è lo stesso desiderio millenario del GenioDellaLampada! Uhm, e se fossi io, il Genio? E aspettassi un Aladino qualsiasi... A pensarci bene, ora che guardo bene intorno a me, potrei essere dentro una lampada, e questo spiegherebbe molte cose. 
Mah, ho visto troppe favole. Sono decisamente fuori strada. E poi tu che mi leggi adesso non sembri proprio Aladino, così come io non assomiglio per nulla al Genio. 
Per cui, tanto vale riportare tutto a terra, e metterti al corrente di una sola questione: non immagini nemmeno da quanto cerco una via di fuga. Ehi, non da te, non prenderla sul personale; bensì da me.

E tu non sai nulla. E ciò mi fa sorridere. E consolida di più la mia staticità, la mia irremovibile e immobile staticità. Merda, penso.
Ogni volta che devo fuggire, alla fine mi blocco senza muovere arto, senza batter ciglio. Non solo, pianto pure una radice già che ci sono.
E tu non sai nulla. E ciò mi fa sogghignare. Se sapessi, forse mi vedresti attraverso, e questo non è bene. Perché dentro sono vuoto, e fragile, e coriaceo, e sgraziato, e cedevole. Sono come una sedia rotta, che, anche magicamente volendo non può andarsene con le proprie gambe, ma nemmeno può far accomodare altri sopra di sé.

Quando ogni cosa si rompe in mille pezzi, penso solo che vorrei un'uscita di emergenza, con le scale antincendio che portano ad un terrazzo infinito. E poi mi aspetta un elicottero o un tappeto volante pronto per partire lontano, o meglio, ovunque, ma lontano da lì. 
E lì è proprio dove sono io. Adesso. In questo preciso istante. Uffa.
Oggi arriveranno mai le ore 7:30?
Speriamo. Per ora sembra di no.


Luca Lama




martedì 18 giugno 2013

CITAZIONE 007 (rubrica)





Chissà perché le cose succedono
quando uno si impegna a respingerle.
In vacanza su sfondo Adriatico
io cercavo di tornare celibe.
Ho accettato l'invito da impavido
però poi non ti ho dato il mio numero.
Ero quasi convinto a non cedere
però hai insistito a chiederlo tu, dopo

Ho cercato di evitarlo
ma non è servito a niente,
no, non mi hai lasciato scampo
e avevi già ragione tu
lo so.

Non è stato un granché, devi ammetterlo
come inizio la storia fra me e te.
Io non facevo altro che piangere
e motivi ne avevo a prescindere.
Mi ricordo un regalo simbolico
in quel primo Natale difficile.
Ero un quaderno vuoto da scrivere
un futuro in forma di pagine, bianche

Ho cercato di evitarlo
ma non è servito a niente,
no, non mi hai lasciato scampo
e avevi già ragione.
Convivenza, more uxorio,
fa impressione solo a dirlo;
mi hai concesso il latinismo
di provare a vivere con me, sempre

Ho cercato di evitarlo
ma non è servito a niente,
no, non mi hai lasciato scampo
e avevi già ragione.
Convivenza, more uxorio,
fa impressione solo a dirlo;
mi hai concesso il latinismo
di provare a vivere con
con i  miei difetti,
con la musica altissima,
con tutti i miei libri,
con la mia instabilità,
con i dischi sparsi,
con la mezza celebrità,
con i miei fantasmi,


e hai diviso tutto a metà.



Gruppo musicale: Nome


(dalla rubrica: citarsi è un po' deprimersi)

martedì 11 giugno 2013

FORSE NON SAI CHE...


Forse non sai che mi piace vederti dormire quando la città tace… 
è bellezza. 
E quando dormi per me tutto tace, 
e quando ti svegli il resto lentamente comincia a brillare. 

Mi avresti mai immaginata così? No, vero. 
Nemmeno io, ed è per questo che le mie parole ti arrivano nel sonno e si assopiscono con te, sparendo il giorno dopo… 
come quei sogni che sai di aver fatto, però al risveglio non ricordi più nulla. 

Sorridi, sei contenta di aver fatto quel sogno; anche se non sai quale.
Fa nulla. 
Perché poi hai lo stesso il buon umore, e sei pronta per uscire.



martedì 4 giugno 2013

CITAZIONE 006 (rubrica)







Tira giù la benda  
così i tuoi occhi non possono vedere.
Ora corri più forte che puoi,
attraverso questo campo di alberi.
Dì addio a tutti quelli che non hai mai conosciuto,
non li rivedrai mai più.
Non posso liberarmi di questo sentimento che ho.
Le mie mani sporche.
Sono stato in guerra?
La cosa più triste che abbia mai visto sono stati i fumatori fuori dalle porte dell'ospedale.

Qualcuno mi fa voltare,
Riuscirò a ricominciare?

Come possiamo indossare i nostri sorrisi
con le nostre bocche chiuse.
Perché ci hai fermato dal cantare?

Non posso liberarmi di questo sentimento che ho,
le mie mani sporche.
Sono stato in guerra?
La cosa più triste che abbia mai visto sono stati i fumatori fuori dalle porte dell'ospedale.

Qualcuno mi fa voltare,
Riuscirò a ricominciare?
Ora qualcuno ci fa voltare,
Riusciremo a ricominciare?

Siamo tutti cambiati da ciò che eravamo,
i nostri cuori infranti lasciati frantumati sul pavimento.

Non posso crederti se non riesco a sentirti,
Non posso crederti se non riesco a sentirti.

Siamo tutti cambiati da ciò che eravamo,
i nostri cuori infranti lasciati frantumati sul pavimento.
Siamo tutti cambiati da ciò che eravamo,
i nostri cuori infranti lasciati frantumati sul pavimento.

Qualcuno mi fa voltare,
Riuscirò a ricominciare?
Ora qualcuno ci fa voltare,
Riusciremo a ricominciare.



gruppo musicale: Editors

(dalla rubrica: citarsi è un po' deprimersi)