mercoledì 31 agosto 2016

CITAZIONE 063 (rubrica)



Siamo persi in un oceano
di devozione per i nostri fantasmi,
appesi al peggio,
parti della nostra natura,
è una parte di quello che stiamo attraversando
ed è tutto.
E abbiamo solo giocato, non ci lamentiamo
siamo attori che fingono parti e gli script non li hanno mai nemmeno letti.
E abbiamo solo giocato, non ci lamentiamo
ma dentro di me so che siamo diretti ad una caduta.

Questo non è un forse,
questa è la fine
oh la fine.

Questo è un addio,
questo non è alla prossima volta
e anche le cose migliori a volte
tu sai che devono avere una fine.

Tu affoghi al rallentatore
portando in giro il fantasma
che ami di più
è parte della nostra natura,
quello che stiamo cercando di lasciar andare
diventa tutto.

E abbiamo solo giocato, non ci lamentiamo
siamo attori che fingono parti e gli script non li hanno mai nemmeno letti.
E abbiamo solo giocato, non ci lamentiamo
ma dentro di me so che siamo diretti ad una caduta.

Questo non è un forse,
questa è la fine
oh la fine.

Questo è un addio,
questo non è alla prossima volta
e anche le cose migliori a volte
tu sai che devono avere una fine.


cantante: Jack Jaselli

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

venerdì 26 agosto 2016

UN GUERRIERO (rubrica)

Un guerriero della luce non imbroglia mai, ma sa distrarre il suo avversario.
Per quanto ansioso sia, sfrutta ogni risorsa strategica per raggiungere l'obiettivo. Quando si accorge di essere allo stremo delle forze, induce il nemico a pensare che stia temporeggiando. Quando sceglie di attaccare da destra, muove le sue truppe verso sinistra. Se intende iniziare la lotta immediatamente, finge di avere sonno e si prepara per dormire.
Gli amici commentano: "Vedete, ha perduto l'entusiasmo." Ma lui non dà importanza ai giudizi, perché gli amici non conoscono le sue tattiche di combattimento.
Un guerriero della luce sa ciò che vuole. E non ha bisogno di spiegare nulla.

* * *




Talvolta il guerriero della luce lotta con chi ama.
L'uomo che tutela i propri amici non è mai vittima delle tempeste dell'esistenza; ha le forze per superare le difficoltà e andare avanti.
Eppure, tante volte, si sente sfidato da coloro ai quali cerca di insegnare l'arte della spada. I suoi discepoli lo provocano a un combattimento.
E il guerriero mostra le sue capacità: con pochi colpi fa rotolare a terra le lance degli allievi, e l'armonia ritorna nel luogo in cui si riuniscono.
"Perché farlo, se sei tanto superiore?" domanda un viaggiatore.
"Perché quando mi sfidano, in realtà vogliono parlare con me, e in questo modo io mantengo vivo il dialogo," risponde il guerriero.


tratto da: Manuale del guerriero della luce (Paulo Coelho)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

giovedì 18 agosto 2016

CITAZIONE 062 (rubrica)



Odio dormire da sola,
impaurita, con le luci spente.
Odio vivere da sola
con me stessa ho solo conversazioni noiose.
Non sono amica di me stessa: il mio io è solo una conoscente.
Odio sognare di essere sola
perché in quei sogni tu non ci sei mai,
c’è solo una figura ombrosa dal viso vuoto
che mi caccia via da casa sua.
Odio camminare da sola,
dovrei prendermi un cane, o qualcosa di simile.
Odio mangiare da sola,
odio mangiare da sola.

Odio dormire con te
perché non ci sei mai,
c’è solo una figura ombrosa dal viso vuoto
che mi caccia via da casa sua.
Odio vivere con te,
dovrei prendermi un cane, o qualcosa di simile.
Odio camminare con te,
con me stessa ho solo conversazioni noiose.
Un tempo eravamo amici
e ora sei solo un conoscente.

Odio i miei sogni in cui sto con te,
odio i miei sogni in cui sto con te,
odio i miei sogni in cui sto con te.
Impaurita, a luce spenta,
impaurita, a luce spenta.

Odio sentirmi,
sentirmi sola.


gruppo musicale: Daughter
(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)
traduzione - link: https://traducocanzoni.wordpress.com/2015/11/28/traduzione-daughter-not-to-disappear

mercoledì 10 agosto 2016

FU PIÙ TARDI, NEL RIPROPORSI QUASI ONIRICO (rubrica)

Fu più tardi, nel riproporsi quasi onirico di quei momenti, che lui si rese conto di come il silenzio in cui si muovevano tradisse ogni particolare di quei giovani corpi: muscoli resi sciolti da imprese rischiose, carni devastate, con lividi e bruciature simili a tanti piccoli duri occhi-di-bue prodotti da papà con le sue cicche; i vaffanculo di corpi avvinghiati in prese e mezze elson, inchiodati da ginocchia puntate nella schiena, nello sterno; scatti di tendini e fratture di ossa snodatissime che toglievano il fiato dalle loro bocche di quattordicenni nello sperduto parcheggio di roulotte dove abitavano, impantanato in quel posto schifoso vicino alla discarica comunale di materiali tossici. 
Erano gli stessi ragazzi che già prima di allora, andando a passeggio giù in città, aveva visto cantare e sfottere la gente per le strade, e gli avevano fatto paura. Adesso era felice di imbattersi in queste anime sbucate dall'oscurità accanto al loro patetico fuocherello. 
Sullo sfondo di tutto questo, mentre si muovevano in un silenzio che preannunciava anche il calcio che avrebbe sferrato per primo il ragazzo avanti a tutti, c'era soltanto il monotono ronzio degli insetti, un suono così prolungato da essere annullato nella sua mente e rimpiazzato da una nuova e più elevata forma di silenzio.





* * *

La casa in cui i nostri due amanti si ritrovano - per usare le loro parole - è piena, letteralmente inondata di luce, bianca e pulita, né grande né piccola ma a suo modo imponente, congiunta com'è alla proprietà più estesa di cui un tempo faceva parte; è la cosiddetta dépendance per gli ospiti, ma è più grande delle altre case che si arrampicano su per la collina, allontanandosi dal fiume, e ora, con le siepi ormai cresciute, le rose afflosciate sui graticci marci, pare un edificio a sé.


tratto da: Episodi incendiari assortiti (David Means)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

mercoledì 3 agosto 2016

CITAZIONE 061 (rubrica)



È la paura di invecchiare,
di perdere i capelli e di dovere stare bene,
di scendere di casa da una fune per arrivare a stringerci la mano.
E tutte quelle rughe
sono schiaffi della mente,
sono strade senza un senso e che non portano mai a niente.
Non ridere e non piangere,
non stringermi le mani,
siamo sporchi, siamo umani.

Prima o poi ci passerà,
la luna che ci insegue in fondo alla salita,
costruiamoci una casa,
prima o poi ci passerà.
Ritroviamoci per strada
per urlare il nostro nome
con quel poco che rimane
tra milioni di persone,
finalmente dormiremo
avremo un posto dove stare
ma saremo troppo stanchi per poterlo raccontare.

Non ridere e non piangere
non stringermi le mani,
siamo sporchi siamo umani.
Prima o poi ci passerà
la luna che ci insegue in fondo alla salita
costruiamoci una casa.
Prima o poi ci passerà.
Non ridere e non piangere
non stringermi le mani,
siamo sporchi siamo umani.
Prima o poi ci passerà
la luna che ci insegue in fondo alla salita
costruiamoci una casa.
Prima o poi ci passerà,
costruiamoci una casa
Prima o poi ci passerà,
costruiamoci una casa.

Prima o poi ci passerà.


cantante: Francesco Motta

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)