martedì 30 ottobre 2018

CITAZIONE 101 (rubrica)



Dovresti essere più forte di me,
sei qui da 7 anni più di me,
non sai che dovresti essere tu l'uomo,
non debole in confronto a chi pensi che io sia,
vuoi sempre parlarne a fondo, non mi interessa!
Devo sempre consolarti quando ci sono
ma questo è quello di che necessito da te, accarezzami capelli!
Perché ho dimenticato tutta la gioia del giovane amore,
sentirsi come una signora, e tu la mia signora ragazzo.

Dovresti essere più forte di me
ma invece assomigli più ad un tacchino surgelato,
perché mi devi lasciare sempre il controllo?
Tutto quello che mi serve è che il mio uomo stia al suo ruolo,
vuoi sempre parlarne a fondo, sto bene,
devo sempre consolarti ogni giorno
ma questo è quello di cui necessito da te, sei forse gay?
Perché ho dimenticato tutta la gioia del giovane amore,
sentirsi come una signora, e tu la mia signora ragazzo.

Ha detto:
"Il rispetto che ti ho fatto guadagnare, pensavo avessi così tante lezioni da imparare”
Ho detto:
“Tu non sai cosa sia l’amore, datti una calmata! Suona come se stessi leggendo da qualche stanco copione”.
Non ho intenzione di incontrare tua madre ogni volta,
voglio solo afferrare il tuo corpo sopra il mio.
Ti prego, dimmi perché pensi sia un crimine,
ho dimenticato tutta la gioia del giovane amore,
sentirsi come una signora, e tu la mia signora ragazzo.

Dovresti essere più forte di me,
dovresti essere più forte di me,
dovresti essere più forte di me,
dovresti essere più forte di me.


cantante: Amy Winehouse

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

mercoledì 24 ottobre 2018

TORNO SUBITO (3 di 4)


È che delle partenze non mi piacciono quelle degli altri. 
Quelle partenze con il ritorno incerto, con il ritorno senza una data in mente né tantomeno sul biglietto. 
È che delle partenze non mi piacciono quelle degli altri.
Sono le partenze degli altri, di quelle persone legate a noi da un filo.
E poi il filo si spezza e rimani lì, con l’estremità del filo
Ti guarderò attraverso i social, leggeremo le e-mail notturne, useremo come mai prima skype e whatsapp. 
È che delle partenze non mi piacciono quelle degli altri. 
Sono quelle partenze verso Londra, Los Angeles, Parigi, Dublino, Amsterdam, Barcellona.
È che delle partenze non mi piacciono quelle degli altri. 
Quelle partenze che lasciano un vuoto incolmabile, ma al tempo stesso so che là starai meglio.
Ché c’è la scuola perfetta, il lavoro ideale, la persona giusta. 
Sarai più contento, e allora sarò contenta pure io, per te. Solo che:
Niente più chiacchierate serali
Niente più birretta
Niente più cinema
Niente più un caffè al volo 
Niente più sigaretta sotto casa
Niente più capirsi senza parlare
Niente più segreti da custodire 
Niente più oggi saremo solo io e te 
Niente più scala 40 a casa 
Niente più giornate al parco col sole che splende
Niente più the bollente nelle giornate di pioggia
È che delle partenze non mi piacciono quelle degli altri. 
È che oggi non sono io che parto
Oggi non sono io che parto
Oggi non sono io che parto
Oggi non sono io che parto
Oggi non sono io che parto 
Non sono io che parto. 
Però mi sono preparata come se partissi con te, come se partissimo insieme. 
Sarebbe bello. Pensa che sorpresa.
Mi manchi, ma questa mancanza è totalmente sopperita dal tuo stare meglio. 
E allora sto bene anch’io, se tu starai meglio. 
E poi riderò, pensandoti felice, là, felice di aver trovato quello che inseguivi, quello che ti farà stare bene. 
E noi saremo a distanza, e ce la faremo andare bene così. 
Ti immaginerò a Camden Town
A Hollywood
Al Louvre
Al Temple Bar
In piazza Dam
Sulla Rambla

* * *

Buon viaggio
Stammi bene 
Scrivimi
Ciao e divertiti  
Chiamami
Torna subito

mercoledì 17 ottobre 2018

ERA UN VECCHIO CHE PESCAVA SOLO (rubrica)

Era un vecchio che pescava solo da una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. 
Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. 
Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. 



La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.


tratto da: Il vecchio e il mare (di Ernest Hemingway)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

lunedì 8 ottobre 2018

CITAZIONE 100 (rubrica)



Pelle, è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo momento
è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.

Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente,
il cuore domanda: cos'è che manca?
Perché si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.

Nel letto aspetto, ogni giorno un pezzo di te,
un grammo di gioia del tuo sorriso, e non mi basta
nuotare nell'aria per immaginarti, se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro,
l'aria è più nebbia che altro.

È certo un brivido averti qui con me,
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi
sentirti qui con me perché tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere
anche una lacrima, per pochi attimi.
Mi piacerebbe sai...


(gruppo musicale: Marlene Kuntz)

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

lunedì 1 ottobre 2018

TORNO SUBITO (2 di 4)



Della partenza non mi piace per niente:
Sapere che mancano tante ore all’arrivo
Ciò che mi lascio dietro
Fare la valigia perché non so mai cosa devo mettere dentro
La sveglia all’alba
Che dovrò tornare
Dover pesare la valigia.

Mi piacciono i ritorni:
Quelli inaspettati 
Quelli aspettati da tempo
Quelli anticipati
Quelli non fugaci
Quelli del “Dove eravamo rimasti…”
Quelli che ti fanno battere il cuore.