Oggi ho sbirciato le tue foto, sai, con i social network le distanze si
accorciano e danno l'impressione distorta della realtà. Per cui ti ho
vista e, se non ti conoscessi bene, penserei che te la stai passando alla grande.
E invece ti conosco - più di quanto pensi - e proprio per questo non posso fare a meno di chiedermi come diavolo fai, a trasmettere quiete, quando dentro c'è burrasca.
E invece ti conosco - più di quanto pensi - e proprio per questo non posso fare a meno di chiedermi come diavolo fai, a trasmettere quiete, quando dentro c'è burrasca.
Probabilmente il tempo che è passato è
servito: a sopravvivere al tormento, a galleggiare alle ferite che hai
dato, a quelle foto che vorresti quasi non aver mai scattato. Eppure ora sono lì, sbattute sul monitor come se nulla fosse mai successo, come se la vita parallela a un certo punto avesse preso sempre più spazio e conquistato terreno; fino a diventare la vita vera, quella di tutti i giorni, quella dove costruire progetti e sognare un futuro. Già.
E' andata proprio così, e non è stato neanche difficile nascondere e nasconderti, nasconderlo e nascondervi fino a scomparire, fino a non lasciare traccia visibile, tangibile.
Poi rimane solo il cuore che batte, gli occhi che brillano, e non sai se per la troppa luce o per quel desiderio inespresso, che pulsa e scuote più di quello realizzato.
Luca L.
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