Dai, so che lo vorresti. Che non desideri altro. Lo leggo nei tuoi occhi chiari, traspare una voglia incontenibile. Ti piacerebbe urlarlo a squarciagola una volta per tutte. Ti sembra anche giusto. Ti pare anche corretto. E' da mesi che ne parli, davanti allo specchio, di fronte alla tua amica, di spalle al tuo amico. E non c'è mai l'occasione adatta, perché sai che non è facile, anzi, è proprio complicato. Così giri intorno alle cose, al fatto che ha scatenato quest'ultima riflessione. Eppure appari così trasparente che i tuoi verbi perdono consistenza, peso e valore. Dai, in fondo sai che non sarebbe giusto nei suoi confronti, sarebbe un peccato perché le conseguenze sarebbero talmente devastanti che probabilmente non succederebbe nulla di eclatante. Niente di niente. Troppo grave quello che sai, e la parte della persona cattiva proprio non ti viene bene; so che ti piacerebbe da morire apparire più spietata e lapidaria. Ma non ci siamo proprio. Sei buona. Mi spiace per te. Fattene una ragione, un giorno probabilmente vincerai la partita e allora forse potrai dire ciò che sai, a loro, a lei. E lui, che sembra totalmente incurante di camminare sopra un filo.
Dai, so che lo vorresti tanto, esplodere e poi vedere cosa succede. Il problema è proprio questo, tu, noi; al posto di esplodere, implodiamo. E' proprio questo il fatto. Ciò toglie il sorriso per qualche ora, giusto il tempo di implodere.
Eppure sarebbe bello, almeno una volta, esplodere e fargliela pagare.
Luca L.
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