Chissà poi per quanto tempo aspetterai altre colonne sonori.
Chissà poi se ti senti meglio dopo aver parlato e aver fatto capire il tuo inossidabile punto di vista.
Chissà cosa te ne farai della ragione che ti dà la cricca di amici e amiche.
Chissà poi dove infili tutte quelle emozioni, dove le accantoni; chissà se c'è spazio anche per me in quella tasca.
Chissà se alzerai ancora la voce durante una discussione, o se andrai via da casa in silenzio.
Chissà se ripeterai ancora e ancora di aver perso, come se tutto fosse una partita; che tra l'altro proprio non è.
Chissà se ragionerei ancora a stagioni.
Chissà se ti aspetterai sempre qualcosa da lei, che magari non arriverà; e se proverai dispiacere, oppure se il malumore scivolerà a lato - senza densità.
Chissà quando la smetterai di dire "La smetto".
Chissà poi cosa te ne fai di tutti quei ritorni.
Chissà se diminuiranno le birre settimanali, e il fumo.
Chissà se la fragilità è poi davvero un pregio.
Chissà se starò meglio senza sbalzi d'umore, o se li cercherò come se fossi in astinenza.
Chissà tutti questi stralci in quali scatole verranno sistemati.
E con quale cura.
E se poi verranno buttati, omessi e messi sotto al letto.
E magari anche dimenticati, come parte di un percorso giunto all'ultima tappa.
Chissà tutti questi stralci in quali scatole verranno sistemati.
E con quale cura.
E se poi verranno buttati, omessi e messi sotto al letto.
E magari anche dimenticati, come parte di un percorso giunto all'ultima tappa.
Oppure no.
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