Discorsi brevi sulla riforma di favole e sogni
Progetto teatrale a cura di:
Francesco Bittasi, Armando Meroni e Salvatore Zeno
Francesco Bittasi, Armando Meroni e Salvatore Zeno
Scritto da:
Francesco Bittasi, Armando Meroni, Salvatore Zeno e Alessandra Lanza
Francesco Bittasi, Armando Meroni, Salvatore Zeno e Alessandra Lanza
Con:
Claudia Cataldo, Adriano Cavicchia, Martina Gentilino, Alessandra Lanza, Nicoletta Marrini, Jacopo Odoni, Marta Shafik, Laura Tombini, Irene Venditti e Salvatore Zeno.
Claudia Cataldo, Adriano Cavicchia, Martina Gentilino, Alessandra Lanza, Nicoletta Marrini, Jacopo Odoni, Marta Shafik, Laura Tombini, Irene Venditti e Salvatore Zeno.
* * *
(parte del testo)
In questo preciso instante. Ora,
non tra un po'. Ora.
Dovresti magicamente comparire di
fianco a me, accanto a quel calorifero.
E per una volta te ne stai zitto, e mi
ascolti.
Solo che - non so perché - dovresti materializzarti qui adesso. Per
cui adesso ripeto il tuo nome e tu fai puf, e compari stupendo come solo tu
puoi essere.
È che sono fatta male: quando penso di esprimere una carineria,
parto da lontano, molto lontano. Semino frasi, poi le coltivo e quando ho la
parola giusta da dire è tardi. E probabilmente tu hai già detto – senza volerlo
– una frase che a me ha dato fastidio. E allora poi mi fisso su quella sillaba,
e non vedo più il seme, l’orto e il giardino delizioso che avevo in serbo per
te.
È che sono fatta male. Ma vorrei
essere fatta meglio. Però do il meglio di me quando sto così male.
E allora
adesso tu vieni qui. Vai vicino a quel vecchio calorifero, e ti becchi tutto
quello che ho da dirti.
Però se non vieni tutto verrà vanificato; e io domani
rimetterò i miei panni di sempre, e tutto sarà come se mai avessi pensato di
volerti nella mia stanza, appoggiato a quel calorifero arrugginito. E poi sono
un po’ sbronza, colpa del secondo giro, oppure del chupito finale; me lo offre
sempre il proprietario del locale. Io dico di no, lui insiste. Io dico no
grazie, lui persiste. Io dico no dai grazie, e lui intanto versa il rum nel
bicchierino. È che non mi piace il rum, mi fa schifo così liscio e poi… sto
divagando! Stavo dicendo: muoviti ad arrivare qui!
Altrimenti questo momento
passa, e proprio in questo momento ho trovato le parole giuste da dirti, le ho
qui con me, adesso e non posso perderle solamente perché tu non senti che ti
sto chiamando. Non lo senti il battere del mio
cuore? Non lo senti scandire il tuo nome? Quanto sei sordo?!
Sei scemo. E sordo.
E scemo.
Mi senti? Uffa.
È che domani mi sarò dimenticata
queste quattro parole che ho in gola da dirti, da confessarti. E allora ho
pensato di scriverti. E ti aspetto... sono tua, anche se come cavaliere,
illusionista, principe azzurro sei una schiappa. E poi non dimenticare che sei
sordo. Ah sì, questo te l’ho già detto.
Trailer:
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