Essere principi azzurri non basta (a volte).
Magari fosse così semplice, lineare e col gran finale
scontato. Magari, pensi.
Cosa vuoi che sia, sarà mica difficile saltare sul cavallo,
arrivare al castello e scavalcare di qua, balzare di là, correre su, saltare
giù. Il Drago? Nulla di più facile ed elementare. Schivare il fuoco, una capriola
e oplà! Poi, basta impugnare la spada e affondare colpo su colpo. Un giochetto
da ragazzi.
Dopo qualche gradino arrivi al punto, respiri, apri la
porta; così su due piedi non pare difficile aprire una porta. Apri e c'è lei.
La tua lei ti sta aspettando, e aspetta solo te; cioè: è
lì per te. Nella grande stanza non c’è nessun altro. Solo lei, ed è lì per te.
Non ci sono ricordi seccanti da affrontare, nessun ex
molesto che torna alla carica, nessuno strascico, nessuna rivalsa, neanche un
debito, nemmeno sbagli da farsi perdonare o favori mal distribuiti. Lei è lì,
ed è lì per te. E' la tua principessa, non ancora principessa. Meglio. E' la
principessa che non sa di essere principessa.
Questo è chiaro fin dall’inizio della storia: è lì per te,
solo per te. Ci sei solo tu. Tu e basta. Nessuno in vista, neppure in lontananza. Solo il
lieto fine, e stavolta sei tu che aspetti e assapori il lieto fine, gustandone
ogni secondo, ogni pagina.
Poi, via al galoppo verso un futuro già scritto. E se il
futuro già scritto sembra noioso prova a pensare alla noia del decimo/centesimo
ultimo appuntamento. Ultimi appuntamenti sempre uguali a loro stessi: incontro,
passione, non pensavo che, nemmeno io avrei mai immaginato che, bacio, lingua,
sesso, uscita, locale, ristorante, regalino, uscite frequenti, semiconvivenza,
convivenza apparente. Felice, triste. Addio.
Cioè, se non è un finale scontato questo…
Se il finale è sempre uguale a se stesso, principessa, non
parlar di noia e routine per un percorso
già scritto. Il mio amico Principeazzurro è abituato alle storie che finiscono.
Per cui, una relazione che prosegue nell'abitudine della quotidianità per lui è
sesso, droga e rock n' roll.
Tra l'altro, percorso già scritto lo dici tu principessa che, oltre aspettare qualcosa e/o qualcuno non fai. Te ne stai lì immobile, a
immaginare quello che non hai, a immaginare che quello in tuo possesso potrebbe essere
diverso.
Il fatto è che essere principi azzurri non basta, non basta
più. Credi a me, che sono il giullare. Non basta più. Dai retta a me
Principeazzurro, lei non è lì per te, non ti aspetta, non ti ha aspettato e non
ti aspetterà.
“Ehm Luca, ma io ho sconfitto il drago”
“Bravo Principeazzurro! Vuoi un applauso?”
“No, solo che poi sono entrato nella sua stanza e lei non
c’era”.
“Mi dispiace”.
“Io sono il principe azzurro di questa città. Insomma, in
teoria dovrei essere io che…”
“Lascia stare, ti fai solo del male”.
“Perché non c’era?”
“Non pensarci, tutti sanno che sta insieme ad uno dei
soldati del re”.
“Chi?”
“Renato”.
“Ma quello è proprio un coglione!”
“Lo so, lo so”.
“Com’è possibile? Come è potuto accadere? Come fa quella
donna straordinaria a stare con quel coglione?”
“A me lo chiedi? Sono solo un giullare di corte senza
aspettative. Se vuoi canto una canzone o ti recito una poesia…”
“Vado ad ubriacarmi. Mi fai compagnia?”
“Va bene.
Però paghi tu, che sei principe. Almeno ti rendi utile così”.
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“Ciao Luca sono la Non Principessa”.
“Ciao Non Principessa, dimmi…”
“Il fatto è che lui, il tuo amichetto, si crede un principe
azzurro, e per me non lo è. Il mio soldato Renato è il mio principe azzurro”.
“Chiaro, comprendo”.
“Hai davvero capito Luca?”
“No, continuo anch'io a non capire come puoi stare con uno
così. Però non ti dico nulla, almeno la chiudiamo qui”.
"Sei un po' stronzo Luca".
"Sono il giullare di corte, è parte del mio mestiere".
Luca Lama
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