Cuoresta: io sono cuore, tu sei testa.
Se fossimo un animale mitologico, si chiamerebbe così: Cuoresta.
"Cuoresta?!"
"Sì. A me piace."
"Ti dirò, anche a me!"
"Oppure Testore."
"Cuosta."
"Teore."
"Ma Teore è brutto. Mi sembra troppo teorico e, se mi permetti, qui di teoria proprio non c'è traccia."
"Mi fai ridere."
"Anche tu."
"Potremmo andare avanti a giocare col nome per ore."
"Vero!"
"Cuesta!"
"Questa proprio no."
"Dai, tanto non troveremo un nome migliore."
"Di Cuoresta?"
"Sì sì."
"Credo anch'io."
"Affare fatto."
Cuoresta, suona bene; o così oggi mi pare.
La tua parte razionale è spesso stata un ostacolo, ma ha fatto anche da calamita; malgrado tutti i ragionamenti che hanno provato a tenere ogni cosa a bada, a posto, in ordine e in orario.
Malgrado tutto, in certi giorni Cuoresta ha dovuto lottare, impegnarsi e trascinarsi ferito verso un altro mese. Un altro mese che non ha nulla da spartire col precedente.
Così sembra, malgrado tutto.
Sai, è curiosa questa situazione, perché dopotutto è parte integrante del film, di questo film.
E comunque, è una direzione. Come lo erano le altre: direzioni ben chiare che portavano da qualche parte; anche se sbilenche, sterrate e ammaccate.
Ogni raggio di sole è stato giusto.
Già. Ogni passo è stato corretto. Non era una strada per gente che indietreggia, che si fa prendere dall'indecisione. Ok.
Quindi? Quindi adesso è quel che è.
Rimane il nostro animale mitologico: Cuoresta.
"E cosa fa adesso Cuoresta?"
"Proprio non lo so, aspettiamo..."
"Vedremo."
"Forza Cuoresta!"
Esatto, sarà lui da oggi in poi a combattere per noi, a sfidare, a stringer mani, ad abbracciare e morsicare.
Di una sola cosa saremo sicuri: non starà immobile, come noi, che adesso siamo la sua ombra.
E oggettivamente parlando, è un'ombra meravigliosa.
L. Lama
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