Il giorno dell’elogio.
Domani sarà il giorno dell’elogio.
Ed è proprio per questo che domani
non ti risponderò quando inizierai - come tuo solito - a farmi un elenco delle cose che non ti
piacciono di tizio e caio.
Devo ammettere che ho tanta ma tanta voglia di vederti, ma domani è l’anniversario dell’elogio e, cara mia, ti dovrai adattare. Domani ti toccherà parlare bene delle persone che ti orbitano attorno.
Devo ammettere che ho tanta ma tanta voglia di vederti, ma domani è l’anniversario dell’elogio e, cara mia, ti dovrai adattare. Domani ti toccherà parlare bene delle persone che ti orbitano attorno.
Immagina che bella giornata
passeremo insieme tra ventiquattro ore, se solo passassimo i minuti a dirci il bello degli altri, il
bello dei nostri amici che ora non sono più tanto amici.
Domani scorreranno fiumi di
complimenti, sarà il San Valentino dei salamelecchi, il Natale delle smancerie.
Non vedo l’ora di incontrarti,
amica mia, e quasi per la prima volta, sarai moralmente obbligata a parlare solo bene delle persone.
Diffonderai lodi e, se potrà aiutarti, andremo a Lodi. Dai, concedimi questa
battuta, è per metterti di buon umore, e anche perché so che ti piacciono le
stupidate, e devo confessare che questa è una degna rappresentante.
Detto ciò, domani sarà il giorno
dell’elogio.
E in strada ci saranno gruppi di
persone che non potranno far altro che parlare bene dei loro colleghi, dei loro
compagni di classe, mariti, mogli, e soprattutto dei loro ex colleghi, ex
compagni, ex mariti, ex mogli ecc.
E anche se a te pare un’impresa
insormontabile, io credo che tu ce la possa fare a non criticare qualcuno. Forza, dai! Credo fermamente che tu possa spendere un complimento
senza nessun effetto collaterale.
E domani - al posto dell’abituale post su Facebook contro signor x o signora y - mi godrò lo
spettacolo di te che ti congratulerai con la tua amica. E sicuramente
apparerai più bella, che già lo sei di natura, ma ai miei occhi domani sarai
anche solare, e leggera e.
Forse addirittura sarai comprensiva anche con me, che so di averti lasciata un po’ lì, sospesa e in attesa. Non potevo far altro, e in cuor tuo lo sai che alla luce delle cose hai un po’ sbagliato, e il mio compito è stato quello di correggere il tiro, a fatica, per quanto possibile. Avrei potuto prendere più di quello che ho preso, perché eri lì, trasparente come non mai. Ma ho preferito agire così, perché a volte mi piace guardarmi indietro e poter sorridere. E anche se ho saputo che hai raccontato alla persona sbagliata qualcosa di non vero sul mio conto; a me va bene lo stesso, e sai che c’è, che non sono minimamente interessato a spiegare che non è andata così, come tu hai narrato. Perché a volte è il risentimento che parla al posto nostro, e io lo prendo così, per quello che è: un tuo risentimento con la data di scadenza imminente. E te dico oggi, sottovoce. Perché domani non potrò dire nulla a tuo sfavore, a parte il fatto che sei una persona meravigliosa.
Qui lo dico, oggi, domani e dopodomani.
Luca Lama
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