lunedì 10 settembre 2018

TORNO SUBITO (1 di 4)


Prima di partire penso a: 

A cosa ho dimenticato di mettere in valigia
Se ho spento il gas
Se sarò diversa una volta tornata
Quali vestiti mi sono portato dietro e non indosserò mai
Porto libri che poi so già che non leggerò
Se mi mancheranno gli amici

Della partenza mi piace:

La fuga, il lasciarsi indietro le cose, o perlomeno l’intenzione
L’adrenalina della notte prima, quando i pensieri vanno a mille e non ti fanno dormire
Il fatto di staccare, di tagliare la corda e di fare un bel “Ciao” dal finestrino
Il punto di partenza, ovvero, quella sensazione di cambiamento
La quiete della notte prima, quando i pensieri tacciono perché tutto è stato fatto
I preparativi, selezionare con cura gli abiti, i libri e gli oggetti da portare dietro; insomma, accorgersi dell’indispensabile.






lunedì 3 settembre 2018

L’UMANITÀ SI PUÒ CATALOGARE IN MOLTI MODI (rubrica)

L’umanità si può catalogare in molti modi, ai quali si può aggiungere il seguente: quelli che non vedono l’ora che arrivi l’estate, quelli che non vedono l’ora che finisca l’estate. 
Faccio parte della seconda specie. 
Mi sono vergognato di dirlo per anni, ma poi alla fine ho cominciato timidamente a fare accenni a una certa insofferenza, a un dispiacere.



Per quanto mi riguarda, passo l’estate a sorridere a tutti per mostrare soddisfazione, perché gli altri sono felici se tu sei felice, in vacanza. 
Però nel mio intimo, sogno che venga buio presto, ripasso nella mente tutta la varietà di bellissimi maglioni che posseggo, mi viene l’acquolina in bocca ripensando alle minestre, ai tortellini in brodo. Cerco di ritrovare con l’autoipnosi quella sensazione di stare con la fronte appoggiata alla finestra mentre fuori c’è il diluvio, o immagino il gesto di chiudersi il cappotto appena oltrepassato il portone di casa. 
Passo tutta l’estate ad aspettare che arrivi l’inverno.


Momenti di trascurabile infelicità (di Francesco Piccolo)

(tratto da: Il giusto degli altri)

venerdì 3 agosto 2018

CITAZIONE 098 (rubrica)

- Ciao Max,
questa è per te -

* * *



Ed è così
proprio come tu hai detto che sarebbe stato,
la vita è stata clemente con me,
la maggior parte del tempo.

Ed è così,
la storia più corta,
niente amore né gloria,
nessun eroe nei suoi cieli.

Non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi.

Ed è così
proprio come tu hai detto che doveva essere,
dimenticheremo entrambi la brezza,
la maggior parte del tempo.

Ed è così,
l'acqua più fredda,
la figlia del vento,
l'alunna di rifiuto.

Non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi da dosso,
non posso levarti gli occhi, occhi, occhi.

Oh, ti ho detto che ti disprezzo?
Ti ho detto che voglio
lasciarmi tutto alle spalle?

Non posso smettere di pensarti,
non posso smettere di pensarti,
non posso smettere di pensarti,
non posso smettere di pensarti,
non posso smettere di pensarti,
non posso smettere
di pensarti, pensarti,
fino a quando non troverò qualcun altro.


cantante: Damien Rice

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)


venerdì 27 luglio 2018

BUIO

Buio.
Ieri mi chiedevo: chissà se anche tu passi dei momenti dove a un certo punto diventa tutto buio, dentro e fuori di te. 
Come se qualcuno spegnesse la luce, anche se fuori splende il sole. 
Ti succede?
E quando ti capita cosa fai? 
Mi piacerebbe tanto saperlo. 
No perché quando accade a me, poi quel buio diventa tipo inchiostro nero che si espande senza trovare impedimenti. 
E va in ogni angolo, in ogni spiffero. 
E quando vedo tutto buio, il buio mi incatena, mi paralizza.

Penso che vorrei solo tornare indietro e prendere decisioni diverse. 
Oppure penso che vorrei solo andare velocemente avanti e immaginare che tutto si è risolto. 
Vorrei essere ovunque, tranne dove sono adesso. 
E dove sono adesso è dentro di me, nel buio più profondo.
E pare non esserci nulla che possa dare un minimo di luce.
E dio-solo-sa come vorrei che, a un certo punto, il buio fosse meno scuro quasi da poter intraveder l'ombra.



Buio.
A luglio.
Buio a ogni ora.

Ma certo che ci vediamo domani. E rideremo su qualche battuta.

Buio.
A mezzogiorno.
Buio.

E tu? 
Hai trascorso bene la giornata? 
Sei felice quando vai a dormire? Spero di sì.
Oppure ci sono pensieri che ti portano giù?
Non lo so mica io, non lo so più.
Io tutto ok, sono solo un pochino a fondo -ma conto di trovare il giusto corridoio che queste sabbie mobili sono un pochino noiose e ripetitive.

Bip Bip.
Ehi ciao,
tutto bene grazie.
A più tardi :-)


Luca L.



mercoledì 18 luglio 2018

CITAZIONE 097 (rubrica)




Sono un’autostrada a una sola corsia,
sono quello che si allontana
e poi ti segue fino a casa,
sono un lampione che illumina,
sono una luce accecante e luminosa
e si consuma solitaria

È in tempi come questi che si impara a vivere di nuovo,
è in tempi come questi che si dà e si dà ancora,
è in tempi come questi che si impara ad amare di nuovo,
è in tempi come questi, una volta e una volta ancora.

Sono un nuovo giorno che sorge,
sono un cielo nuovo di zecca
a cui si appenderanno le stelle stanotte,
sono un po’ diviso
dovrei restare, o scappare
lasciandomi tutto alle spalle?

È in tempi come questi che si impara a vivere di nuovo,
è in tempi come questi che si dà e si dà ancora,
è in tempi come questi che si impara ad amare di nuovo,
è in tempi come questi, una volta e una volta ancora.


gruppo musicale: Foo Fighters


(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

venerdì 13 luglio 2018

QUANDO TU (4 di 5)

Quando tu.



Quando ci stringiamo sul divano, in barba alla comodità,
quando giro per la città pur di tornare da te con un pensierino,
quando mi abbracci, parlando.

Quando sudiamo eppur non ci stacchiamo di un centimetro,
quando prendi il metro,
quando indossiamo le nostre scarpe preferite.

Quando si beve acqua con tale soddisfazione che il caldo diventa un parente lontano,
quando dormiamo insieme,
quando camminiamo mano nella mano.

Ecco, tutto questo è il meglio che c'è -per me,
e il venerdì è il giorno migliore della settimana.


Luca L.

giovedì 5 luglio 2018

ECCO, PER STILARE UNA CLASSIFICA (rubrica)

Ecco, per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico:

1) Alison Ashworth
2) Penny Hardwick
3) Jackie Allen
4) Charlie Nicholson
5) Sarah Kendrew


Ecco quelle che mi hanno ferito davvero. 
Ci vedi forse il tuo nome lì in mezzo, Laura? 
Ammetto che rientreresti fra le prime dieci, ma non c’è spazio per te fra le prime cinque; sono posti destinati a quel genere di umiliazioni e di strazi che tu semplicemente non sei in grado di appioppare. Questo forse suona più cattivo di quanto vorrei, ma il fatto è che noi siamo troppo cresciuti per rovinarci la vita a vicenda, e questo è un bene, non un male, per cui se non sei in classifica, non prenderla sul piano personale. Quei tempi sono passati, e che liberazione, cazzo; l’infelicità significava davvero qualcosa, allora. Adesso è solo una seccatura, un po’ come avere il raffreddore o essere al verde. Se volevi veramente incasinarmi, dovevi arrivare prima.


tratto da: Alta fedeltà (di Nick Hornby)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)