mercoledì 6 aprile 2016

CHISSÀ POI PER QUANTO TEMPO... (1 di 3)

Chissà poi per quanto tempo pensi di ascoltare la stessa canzone, come se potesse rendere migliore il mercoledì. 
Chissà poi se sei più sereno oggi, dato che ieri eri musone e taciturno.
Chissà poi cosa te ne fai di un ombrello quando non piove.
Chissà poi cosa te ne fai del discorso ben articolato, ben espresso; ti dà forse più sicurezza?
E allora. 
Cosa te ne fai di tutta questa sicurezza? 
Ti fa magari dormire meglio? 
Ti fa apparire lontana l'insonnia? O te la fa sentire più amica?

Chissà poi cosa te ne farai adesso delle ore libere, e come impiegherai tutti i ritagli di giornata.
Chissà dove depositi tutti quei sentimenti, e quelle lacrime, e quelle parole. 
Sempre le stesse identiche parole, sorrette soltanto da inquadrature diverse.

Chissà se le ripeterai allo specchio, con impeccabile dizione.
Chissà stasera se mangerai ravioli in brodo, e se il brodo sarà con uno o due dadi.
Chissà se ti dà soddisfazione pensare di sapere cosa voglio io, e non beccarci quasi mai.
Chissà se finirà mai questo post - probabilmente ne scriverò altri due. 
Come se poi servisse a qualcosa, come se potesse colmare la percezione che alla fine "Non basta mai."

Chissà se in questo preciso momento mi stai leggendo, e cosa pensi, se pensi qualcosa riguardo tutto quello che ci gira attorno, e dentro. 
E se pesa. 
Oppure magari è diventato leggero, impercettibile.

Per me è un macigno. Ecco.




L. Lama

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