Cara, ora
capisco cosa intendi quando dici "Non dormo quasi mai". Davvero, oggi
mi è chiaro. Il quasi poi è uno slancio di ottimismo senza precedenti. E non è
per un motivo in particolare, ti credo, è perché nel buio non è difficile
intravedere ogni cosa come un gomitolo di lana. La descrizione è più o meno
questa: dalla tapparella ben serrata
filtrano alcuni pensieri, quei pensieri, quelli che li scacci per tutta la
giornata e ti ritornano indietro con tanto di rincorsa mentre ti credi
addormentato. Tutto chiaro. Comprensibile. E poi al risveglio non li sai
raccontare, cara mia; in parte vorresti, ma chi te lo fa fare, e poi perché?
Cosa cambierebbe? Sarebbe come consegnarli in prestito, quei pensieri, e non ne
ho voglia, perché non fanno parte dei convenevoli. Soprattutto non li puoi
saldare né scontare, quindi, sai cosa ti dico, domani mattina prendo il tram,
vado al lavoro e discuto di calcio, sai quest’anno l’Inter… Faccio una battuta,
aspetto la tua risata. Ecco, meglio. Forse.
Luca L.
Bello il primo commento. E come tutte le 'prime' verrà ricordato in seguito; Armando, che roba! Insomma, io ancora oggi ricordo il primo giorno di scuola, la prima bicicletta, la prima automobile, la prima fidanzata che non coincide con il primo bacio e via discorrendo... e in questa lista da oggi in poi ci sarà anche il primo commento sul mio blog. Ripeto: che roba!
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