martedì 26 novembre 2019

CITAZIONE 121 (rubrica)



Questo fiore è bruciato, questo film
si ripete all'impazzata, questi vestiti,
questi vestiti non sono adatti a noi,
è colpa mia,
è sempre lo stesso,
è sempre lo stesso.

Vieni da me con un osso in mano,
vieni da me con i tuoi riccioli legati,
vieni da me con condizioni,
vieni da me con scuse
elencate una dietro l'altra,
mi hai stancato
mi hai stancato.

Abbiamo passato la fase del fingere il collasso
dell'autolesionismo, plastiche, collezioni
dell'aiutarsi da soli, del dolore personale,
EST, medium, cazzate
ero importante, avevo il controllo,
ho perso la testa,
ne ho bisogno, ne ho bisogno.

Un fermacarte, un garage di cianfrusaglie,
l'anello nuziale, un barattolo di miele,
pazzesco, tutti gli amanti sono stati etichettati,
una hotline, un annuncio cercasi,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere.

Ne ho bisogno, ne ho bisogno,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere,
ne ho bisogno, ne ho bisogno,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere,
ne ho bisogno, ne ho bisogno,
pazzesco quello che avresti potuto avere
pazzesco quello che avresti potuto avere,
ne ho bisogno, ne ho bisogno.


gruppo musicale: R.E.M.

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

mercoledì 20 novembre 2019

FORSE LE SUE PAROLE (rubrica)

Forse le sue parole hanno agito come una sorta di shock. 
Il labirinto e quella specie di spugna umida avvolta intorno ai miei pensieri, all'improvviso si sono dissolti. 
Ho visto tutto come per la prima volta: c'era una luna quasi piena e il cielo era di un blu brillante, quasi tinto, come quello della carta stellata che fa da sfondo al presepe; era un cielo davvero bello, ma di quella bellezza un po' atroce, malinconica, impossibile da contenere. 
Intorno a noi l'aria era tersa, quasi luccicante, come se ci avessero polverizzato un cristallo, e mi entrava nei polmoni con una serie di piccole fitte.
Stavo battendo i denti per il freddo, mi sono affrettato a chiudermi il giubbotto. 
Ho messo le mani in tasca e guardato Roberto: aveva il naso rosso e segni orizzontali sulla fronte, anche se non l'aveva corrugata per niente. 
Continuava a giocare col sasso, mi aspettavo che da un momento all'altro lo calciasse via. 
Tra me e lui, c'era come un alito di una sostanza aerea che non era né luce né vento né temperatura, non odore, non rumore; ma la densità lacerante e quasi fisica di una profonda tristezza.




tratto da: Il mondo senza di me (di Marco Mancassola)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

martedì 12 novembre 2019

DICIAMO PURE CHE OGGI È UNA SPLENDIDA GIORNATA

Diciamo pure che oggi è una splendida giornata.

Quando ti avvicini a me tutto si fa piccolo e
il tuo viso prende tutte le inquadrature.
Nello stesso momento il cuore si fa grande
ed è proprio in quel momento che tutto torna.

Cosa torna?
Torna il perché delle cose,
tornano le priorità,
tornano tutte le fatiche, i sorrisi, i pianti, le risate
fatte insieme.

Diciamo pure che oggi va tutto bene.

Quando ti allontani da me, il pensiero va lì, dove sei tu.
Nella tua continua scoperta del mondo
il tempo si fa veloce, galoppa
mentre i tuoi occhi grandi
guardano i miei capelli sempre più bianchi.

Stasera tornerò tardi dal lavoro,
non mi resta altro che sbirciarti durante il sonno.

Sono qui, a un passo dal tuo respiro.



Luca L.

martedì 5 novembre 2019

CITAZIONE 120 (rubrica)



Dio maledica questa stanza polverosa,
questo fosco pomeriggio,
sto inspirando questo silenzio come mai prima d'ora,
questo sentimento che ho
questa ultima sigaretta
mentre giaccio sveglio e aspetto che tu attraversi quella porta,
oh forse, forse, forse
posso condividerla con te,
mi comporterò, mi comporterò, mi comporterò
così che posso condividerla con te.

Tu non sei sola, cara solitudine,
tu dimenticasti, ma io lo ricordo,
oh strane, strane, strane cose sono successe, lo so.

Non sono solo, cara solitudine,
mi sono dimenticato che me lo ricordavo,
oh strane, strane, strane cose sono successe, lo so.

Sogno di qualche luogo,
il nostro fumo riempirà l'aria
mentre giaccio sveglio aspettando che tu attraversi quella porta.


gruppo musicale: Foo Fighters 

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)