venerdì 30 ottobre 2015

CITAZIONE 051 (rubrica)



Tengo il telefono e mi siedo qui,
sto da solo nell'ombra, su questo divano, in cerca di una risposta.
In TV un film di serie B,
e il cucchiaio affonda, nella noia che sale,
come il fumo alla bocca.
In testa un disastro di cose che poi non finisco mai.
No, no, non voglio aspettarti,
già so che non verrai.
No, no.

Il tempo mi passa, più lento del normale,
non ho né la voglia, né un cazzo da fare.
Non lavo la faccia, mi pesa parlare,
non ho né la voglia, né un cazzo da fare.
Potrei stare per sempre così, no, no,
potrei stare per sempre così.

In questi giorni che si inseguono come cani arrabbiati,
mattine seguono notti particolari,
dormiamo ai lati di letti matrimoniali,
gli occhi incollati, gli stati confusionali.
Giorni sbagliati con mattine pacco,
stare in pigiama fino a pausa pranzo,
dentifrici incrostati, nei miei pomeriggi svogliati.
Uscire in tuta? Andare al parco? O mi critichi ogni scelta pacco,
intanto, cibi surgelati, nei miei pomeriggi svogliati.
Nessuno sa se prima o poi funziona,
per questo cerchi un'assicurazione,
nella malinconia dei nostri nomi, scritti in una lavanderia a gettoni.
Siamo soli.

Il tempo mi passa, più lento del normale,
non ho né la voglia, né un cazzo da fare.
Non lavo la faccia, mi pesa parlare,
non ho né la voglia, né un cazzo da fare.
Potrei stare per sempre così, no, no,
potrei stare per sempre così.


cantante: Ghemon

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi) 

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