cercava foglie tra i capelli,
pareva un micio al guinzaglio.
L’albero lo segarono come se non avesse anima,
suonava la sua voce,
un miagolio disperato e castrato.
L’aria cominciava a mancare,
la bambola ci fissava con occhi di plastica,
avevamo paura;
lacrime di cera sopra un piatto di cemento.
Buon appetito.
(dalla rubrica: Poesia portami via)
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