venerdì 29 giugno 2012

SOFFIO CHE FREME (rubrica)



Appeso ad un finale, inorridisco in finte fughe personali.
Mentre si dipinge il viso, lo specchio si appanna,
come se sparisse il volto, la figura e la posa.
Incido il suo nome sul muro come un aggettivo,
pare un disegno, un quadro dove poter tossire o strizzare gli occhi.

Alito, caldo. Fuori scende il freddo.

Il ricordo è tascabile, come un rullino colmo di foto.
Ti attendo alla luce, quella dove si intravedono i segreti,
briciole di respiri affannati, per restare in astinenza.
All'esterno piove forte, scendono le nuvole,
incollate al vetro barcollano le gocce prima di riunirsi.

Pulsa, all'interno. Solo per far rumore.

Nella caminiera la sua immagine, rubata.
Dondolante e inchiodato, di fronte lui,
il caldo alito appeso allo specchio,
sparisco in una pagina.

(Rubrica: poesia portami via)

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