martedì 19 giugno 2012

POI È CONSIGLIABILE SMETTERE DI PUNTUALIZZARE

Poi è consigliabile smettere di puntualizzare. 
Nota dolente: è molto complicato. Come smettere di fumare, di accumulare ritardi, di mangiucchiarsi le unghie, di prendersela per nulla, di fare quella battuta in più. Facciamo che a questo giro la frase perfetta la lasciamo a casa, chiusa nel cassetto insieme alle altre cose non dette, quelle cose talmente belle che condividerle sembra mostrarsi stupidi. Be', ottimo modo di essere stupidi due volte. 
Comunque non è questo il punto, il punto è puntualizzare, per l'appunto. 
E mi immagino col dito alzato mentre ti spiego a quale frase mi sono attaccato, quale parola ha generato e dato vita a una lunga serie di precisazioni destinate a colpire nel centro, a strattonare e schiaffeggiare. 
Tutto questo per la ricerca della verità, del chiarimento più sordo. 
Oggi va così, cambio gioco. 
Cambio come un serpente che muta pelle, perché davanti a questa strage chiamata vita quotidiana che fa impallidire qualsiasi messa a punto, qualsiasi voler chiarire è cercare di decifrare. No, questo martedì richiede rispetto, richiede di fare spazio e comprendere - una volta per tutte - cosa è un problema e cosa no. 
Allora, oggi c'è un problema che porta con sé una serie di prospettive per risolverlo, se intenzionati. Che poi il problema è tuo, mica mio. 
Per questo ribadisco che non mi interessa puntualizzare. Anzi sai cosa ti dico, ho smesso; spero definitivamente. 
E se dovessi drogarmi ancora di puntualizzazioni, vorrà dire che mi iscriverò a uno di quei Corsi dove ti aiutano a smettere di fare o assumere cose. Ok, proverò a non assumere più nessuna puntualizzazione. 
Ora mi sembra di stare meglio, e tu? Fai lo stesso? Ne avresti bisogno. 
Ops, scusa la puntualizzazione.

Luca L.

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