lunedì 15 aprile 2019

È CHE MI SEMBRAVA UN'INTERVISTA

È che mi sembrava un’intervista, ecco, l’ho detto.



E allora cosa ci stiamo a fare lì, in quello spazio se poi non ti accomodi; 
se metti il piede per non far chiudere la porta.
Oh, magari mi sbaglio, eh.

È che mi pareva un monologo e, come dire, le mie parole le conosco. 
Sono a conoscenza di quello che penso e di quello che sto per dire. Per cui, non ho nessun interesse a risentire e rileggere le mie banalissime/preziosissime frasi.
E allora cos'è tutto questo strambo inizio? 
Sai che c’è, che mi pare la coda. 
Mi pare un finale.

È che non mi sembrava un dialogo, ecco, l’ho scritto.

Sai la verità: 
capisco benissimo tutti questi scudi e barriere -e tutto ciò probabilmente è conseguenza. Comprendo quella posa di solo ascolto. Vediamo due scenografie diverse, ci sta.
E allora cosa ci sto a fare, lì, con microfono e taccuino? Nulla. Converrai con me.

Ad ogni modo, ci sono dinamiche decisamente più importanti da pensare, per cui, tant'è.


Luca L.

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