E allora cosa ci stiamo a fare lì, in quello spazio se poi non ti accomodi;
se metti il piede per non far chiudere la porta.
Oh, magari mi sbaglio, eh.
È che mi pareva un monologo e, come dire, le mie parole le conosco.
Sono a conoscenza di quello che penso e di quello che sto per dire. Per cui, non ho nessun interesse a risentire e rileggere le mie banalissime/preziosissime frasi.
E allora cos'è tutto questo strambo inizio?
Sai che c’è, che mi pare la coda.
Mi pare un finale.
È che non mi sembrava un dialogo, ecco, l’ho scritto.
Sai la verità:
capisco benissimo tutti questi scudi e barriere -e tutto ciò probabilmente è conseguenza. Comprendo quella posa di solo ascolto. Vediamo due scenografie diverse, ci sta.
E allora cosa ci sto a fare, lì, con microfono e taccuino? Nulla. Converrai con me.
Ad ogni modo, ci sono dinamiche decisamente più importanti da pensare, per cui, tant'è.
Luca L.
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