domenica 18 giugno 2017

CITAZIONE 076 (rubrica)



Come scavare a mani nude nella terra
per sentire il sangue mescolarsi con la pioggia,
cauterizzare le ferite, vivere per il solo senso che ha.

Come nuotare in un oceano congelato

per sentire il cuore che ti esplode dentro il petto,
vivere per immaginare, per percepire il solo senso che ha.

Ma io lascio che le cose passino e mi sfiorino

perché non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perché non sono in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino…

Essere deboli in un mare verticale,
sentire quanto i rischi possano aumentare
e odiare per sentirsi vivi, per percepire il solo senso che ha.
E improvvisamente ritornare primitivi,
essere comici e tornare primitivi
e bere il sangue del nemico solo per gustarne la diversità.

Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino

perché non sono ancora in grado di comprenderle.
Io lascio che le cose passino e mi sfiorino.

Io lascio che le cose passino e mi sfiorino

e lascio che le cose passino e mi sfiorino,
io lascio che le cose passino e si sfiorino
perché non sono ancora in grado di comprenderle e
io lascio che le cose passino e mi sfiorino
perché non sono ancora in grado di comprenderle,
io lascio che le cose passino e si sfiorino, senza toccarsi.



cantante: Marina Rei

(dalla rubrica: Citarsi è un po' deprimersi)

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