lunedì 17 dicembre 2018

TUTTE LE MATTINE, A COLAZIONE (rubrica)

Tutte le mattine, a colazione, papà beve il caffè e legge il giornale. 
Rimane assorto nella lettura una buona mezz'ora. 
Per godere appieno di questa mezz'ora deve alzarsi veramente prestissimo, perché le sue giornate sono molto piene. 



Ma ogni mattina, anche se c’è stata una seduta notturna e ha dormito solo due ore, alle sei è già in piedi e si legge il giornale bevendo un caffè bello forte. 
È così che papà si edifica ogni giorno. 
E dico “si edifica” perché penso che ogni volta sia una nuova costruzione, come se durante la notte tutto fosse stato ridotto in cenere e si dovesse ripartire da zero. 
Nel nostro universo la vita umana è vissuta così: occorre ricostruire continuamente la propria identità di adulti, un fragilissimo assemblaggio sbilenco ed effimero che maschera la disperazione e racconta a sé stesso, davanti allo specchio, la menzogna alla quale abbiamo bisogno di credere. 
Per papà, il giornale e il caffè sono bacchette magiche che lo trasformano in un uomo importante. 
Come la zucca in una carrozza.


tratto da: L’eleganza del riccio (di Muriel Barbery)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

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