giovedì 21 settembre 2017

L'AQUILA E LO SCARABEO (rubrica)

L'aquila e lo scarabeo



Un'aquila dava la caccia a una lepre e questa, in mancanza di qualcuno che potesse aiutarla, appena vide uno scarabeo, l'unico essere vivente che la sorte mettesse sulla sua strada, lo supplicò  di soccorrerla. L'insetto le fece coraggio e quando vide l'aquila avvicinarsi si mise a pregarla di non portargli via la sua protetta. Ma l'aquila, piena di disprezzo per le sue piccole dimensioni, divorò la lepre sotto i suoi occhi. 
Da quel momento lo scarabeo, memore dell'offesa ricevuta, prese a sorvegliare giorno e notte i nidi dell'aquila e, ogni volta che quella deponeva le uova, librandosi in alto le faceva rotolare finché non si rompevano. Infine l'aquila, perseguitata dovunque, si rifugiò da Zeus (si tratta infatti di un uccello a lui sacro) e lo pregò di procurarle un luogo dove potesse covare in piena sicurezza. 
Zeus le permise di deporre le uova nel suo grembo, ma lo scarabeo, che aveva visto ogni cosa, formò una palla di sterco, si alzò in volo e, quando fu sopra il grembo del dio, la lasciò cadere. Zeus volle scuotersi di dosso lo sterco, ma, appena si alzò, inavvertitamente fece rotolare via le uova. Dicono che da allora nel periodo dell'anno in cui vivono gli scarabei le aquile non covano.
          
La favola insegna a non disprezzare nessuno, poiché non vi è chi sia tanto debole da non potersi un giorno vendicare, se offeso.


tratto da: Esopo - Favole

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

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