venerdì 7 aprile 2017

CIASCUNO DI NOI (rubrica)

Ciascuno di noi aveva tirato fuori i vecchi costumi esplosi. 
Se avete presente, vi sto parlando di mocassini in pitone, di camicie psichedeliche e braghe di yak, per noi maschi. 
Di sottovesti in seta, boa colorati e stivali da moschettiere - intanto che il mondo si faceva oscuro - per le ragazze.
Maschi e femmine. 
A proprio agio. 
Poiché s'era nel pieno d'una stagione ventosa, e ciascuno di voi, signori, l'ha conosciuta.
Se avete presente, vi sto parlando della gioventù, delle speranze e illusioni che da sempre la sostenevano. 
Dell'ignoranza e menzogne che, da sempre, la sostenevano.
Poiché era l'ultimo carnevale dei ragazzi di via Andrea Costa, ciascuno di noi allungava il collo, per mostrarsi all'altezza. Eravamo un immenso campo di grano. 
Magari i più vecchi, quelli in vista dei trent'anni, ondeggiavano meno, ma tutti, gioventù com'eravamo, si sussurrava che il futuro dovevi aggredirlo appena affacciava il muso preoccupato fuori dalla tana: coi telefonini? Coi ragionamentini? Con le parole belle, care ai maestri della pubblicità?




tratto da: Tre ragazzi immaginari (di Enrico Brizzi)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

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