giovedì 30 aprile 2015

NEGLI ULTIMI DUE MESI, COSÌ PER CURIOSITÀ... (rubrica)


Negli ultimi due mesi, così per curiosità, mi ero messo a leggere su Internet le indagini sui casi di suicidio. E quasi sempre il coroner ripete la stessa cosa: Si è tolto la vita a seguito di uno stato di dissesto psichico. Poi ti leggi la storia del povero bastardo: sua moglie andava a letto con il suo migliore amico, aveva perso il lavoro, qualche mese prima gli era morta la figlia in un incidente stradale… Pronto, signor coroner? C’è nessuno in casa? Oh, mi spiace ma sa, amico caro… qui di dissesti psichici non se ne vedono. Anzi, direi che il soggetto c’ha proprio azzeccato. Una batosta dietro l’altra finché non reggi più, e allora te ne vai sulla station wagon di famiglia sino al più vicino autosilo con a bordo un bel tubo di gomma. Non è che è stata una scelta sensata? Non è che sul verbale il coroner ci dovrebbe aver scritto: Si è tolto la vita dopo un sereno e scrupoloso esame del cazzutto inferno in cui si era trasformata la medesima?
Mai che mi sia successo di leggere un articolo di giornale capace di persuadermi che il dipartito avesse perso la vecchia brocca. Per esempio: L’attaccante del Manchester United, fidanzato dell’attuale Miss Svezia, di recente aveva messo a segno una doppietta eccezionale: è stato l’unico della storia ad aver vinto nello stesso anno la Coppa d’Inghilterra e l’Oscar come miglio attore. Steven Spielberg aveva appena acquistato i diritto del suo primo romanzo per una somma segreta. Un collaboratore lo ha trovato impiccato a una trave nelle sue scuderie.

Dunque, io non ho mai letto il verbale di un coroner di questo tenore: ma se esistessero casi di suicidio di individui felici, geniali e di successo, allora sì che potremmo tranquillamente concludere che la loro affezionata trebisonda stava andando a margherite. E non dico nemmeno che essere fidanzati con Miss Svezia, giocare nel Manchester United e vincere degli Oscar sia un vaccino automatico contro la depressione: anzi, sono sicuro di no. Dico solo che queste cose aiutano. Basta guardare le statistiche. È molto più probabile che si faccia fuori uno che ha divorziato da poco. O un’anoressica. O un disoccupato. O una prostituta. O chi ha combattuto in guerra, o ha subito violenza carnale, o ha perso dei parenti… Ci sono molti, moltissimi fattori capaci di spedirti fuori dalla grazia: e nessuno di questi può ragionevolmente farti sentire diverso da un povero sfigato infelice.


tratto da: Non buttiamoci giù (di Nick Hornby)
(dalla rubrica: Il giusto degli altri)



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