giovedì 22 gennaio 2015

DIECIMILA. E SESSANTA

Oggi pausa.
Vado sul blog.
Il mio blog.
Entro.
Un sorriso un po’ meravigliato. Lo ammetto, un pochino attendevo questo momento.
Grazie per le diecimila visite raggiunte. 


Già, diecimila.
È una sensazione piacevole. Una condivisione che rende solare questa giornata, ehi, così per modo di dire, personalmente do il meglio di me nei giorni di pioggia.
Diecimila sbirciate. Insomma, direi che oggi è un po’ festa. E a stento tengo a freno la curiosità di sapere per quante volte è la stessa persona, oppure quante persone per una volta.
E alcuni di voi - anche grazie a quando mi scrivete in privato - quasi mi pare ormai di conoscerli bene; e forse questo blog non è altro che un punto di incontro tra me e te, e tra me e me. Che a volte sono anche te.
E quando comprendo di non essere l’unica persona a passare da queste parti, be’, un sorrisino mi fa alzare le spalle e socchiudere gli occhi; e la trasparenza non è più una pecca. Anzi.
Va be’, non ho molto da dire oggi. Concedetemelo.
Vorrei solo giocare a pallone, tipo alla Tedesca (o agli Undici); ma andrebbe bene anche Nascondino. E poi tornare a casa sudato, come un bambino felice e spensierato, ecco, forse oggi sono un pochino così: felice e spensierato. E quando accade, non voglio perdermi l’occasione di metterlo nero su bianco; che poi in questo caso è bianco su nero.
Ora vado, la giornata è ancora lunga e il pallone certamente non va in rete da solo. Come direbbe Luca Lama: zaino in spalla!

Già, mi son sempre piaciute le autocelebrazioni, è un po’ come compiere gli anni senza però invecchiare anagraficamente.
Luca Lama

P.S. a volte capita che circa una settantina di voi (in un giorno) vengono per buttare un occhio, ohi, ancora grazie. Oppure grazie a quella sola persona che si sofferma da queste parti per settanta volte, ça va sans dire.





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