martedì 10 giugno 2014

VECCHIO ALEX (rubrica)

Vecchio Alex. Se avesse intuito che razza di musical stava per cominciare, smontando dalla bici non avrebbe mica fatto il solito esordio con la camminata scema da cowboy e la solita faccia da domenica stonata...
Vespino bianco già parcheggiato, Adelaide era proprio davanti alla Feltrinelli che guardava le copertine dei libri in vetrina con indosso un maglione verde e un sorriso zen imperscrutabile ma molto onnicomprensivo.
No, se il vecchio Alex avesse intuito che razza di musical stava per, non le sarebbe apparso con la solita faccia e via discorrendo, ma avrebbe estratto dal cilindro la grinta hevy d'un Nicholson, d'un De Niro, minimo minimo la glacialità colma d'urgenza dello Swan ne I guerrieri della notte...


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Si erano salutati in un tramonto ultracoreografico sotto le due torri, alla fine, mentre lui trafficava per liberare la bici dalla catena, Aide era tornata indietro, l'aveva baciato su una guancia ed era corsa via senza più voltarsi.

Be', potrete capirlo: il vecchio Alex aveva provato in quel momento la pisquanica sensazione che fosse cominciato qualcosa d'infinito, qualcosa che valeva la pena di andare a brindare da solo al bar sotto casa travolti dalle pallonate delle gioia, anche se all'infinità del tutto, almeno per la prima settimana, il nostro rocker non aveva pensato in modo particolarmente forsennato o pazzesco o.




tratto da: Jack Frusciante è uscito dal gruppo (Enrico Brizzi)



(dalla rubrica: Il giusto degli altri)





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