giovedì 13 settembre 2012

È IN SERATE COME QUESTA, DOVE L'ARIA TAGLIA I FIANCHI


È in serate come questa, dove l’aria taglia i fianchi; è in nottate come queste che i pensieri diventano il pensiero.
È in momenti come questi dove seduto nello slancio vacillo in un’insensata fantasia, nel ricordo di tempi più vivi, da vivo posso immaginare Jennifer.
È in serate come queste dove accarezzo i muri di un cesso ben conosciuto, dita nervose sfiorano piastrelle umide. È qui che appoggio il ricordo di Jennifer, la vedo in quest’inquadratura appannata da aliti caldi. Per me nacque qui, divenne adolescente già donna in questo buco, specchiandosi in vetri azzurri scheggiati come i suoi occhi. È qui che gioco ancora a saltare mentendo al volo, parlando di una vita mai apprezzata correndo.
Seduto nel bagno dal colore nero sporco di bianco, carta agli angoli, sono altre immagini che scendono da capelli lunghi e lisci, biondi e macchiati da tinte scadenti, ma Jenny le adoperava in momenti di noia. Ora la voglio ricordare in maglioni di lana grigi di piccole taglie avvolta in sorrisi scritti per essere memorizzati, in memorie che volano come parole futili. 
Lei dorme sempre nella sua cameretta che è a poche pareti da questo bagno buio. 





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