venerdì 17 febbraio 2017

LA MATTINA DOPO (rubrica)

La mattina dopo naturalmente cadevo dal sonno. 
Mi sono addormentata all'inizio di un teorema sulla circonferenza e mi sono svegliata nel cuore della Rivoluzione francese.
L'insegnante mi ha visto assonnata:

- Margherita, sapresti riassumere quello che ho detto?
- No - ho risposto - oggi lei è stata così complessa, particolareggiata ed esaustiva che non riuscirei a condensare cotanto materiale in poche frasi, così su due piedi.
L'ha bevuta!
Al ritorno sullo scuolabus mi sono appisolata di nuovo con la testa sulla spalla di Zagara. Lui ha equivocato e ha cercato di baciarmi di sguincio, l'ho fermato che aveva la lingua saettante a mezz'aria, come un camaleonte.
- Uffa - ha detto - ti sembra una buona cosa dormire sempre?
- Veramente, o Zagarone, dormire e svegliarsi sono le uniche attività umane dove non siamo né buoni né cattivi. Pensaci bene. Si può respirare sparando col mitra, mangiare la coscia di un cugino, pisciare in testa a un cane, e non parliamo di parlare, scopare, e guidare la macchina.
- E baciare, che gli uomini non sono capaci - ha detto la Baciolini, umiliando metà classe.
- Esatto. Ma quando dormiamo siamo tutti uguali, morfeonauti inermi nel colorato gorgo, e non conta cosa si sogna, se no saremmo tutti in galera. E non è neanche giusto dire: mi sono svegliato incazzato, ti sei svegliato e poi, in un attimo, hai fabbricato i tuoi motivi di rabbia. E se metti la sveglia per andare a fare un attentato di buon'ora, beh, fino a quando la sveglia non trilla sei innocente.
- E quella volta che sotto anestesia per le tonsille ho detto un sacco di porcate al chirurgo? - ha confessato la Baciolini.
- Assolta - ho detto, e ho ripreso a ronfare.



tratto da: Margherita Dolcevita (di Stefano Benni)

(dalla rubrica: Il giusto degli altri)

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