mercoledì 11 gennaio 2017

SONO QUINDICI PAGINE

Sono quindici pagine.




Ho trascritto e letto tutte le quindici pagine.
Già, al momento sono diventate quindici quelle pagine.
Le ho rilette, aggiustate, smussate, incorniciate, impreziosite con grassetto e sottolineato.
Proprio così e così.
A ogni modifica cliccavo su salva.
Poi ho letto nuovamente facendo scorrere più velocemente le pagine.
Poi altra lettura, più lenta, più attenta.
Sono andato a stamparle e rilegarle.

Adesso sono diventate carta. 
Carta appoggiata sul tavolo e presto verrà depositata nel comodino.
Quelle pagine ci raccontano meglio di tutti i nostri punti di vista. Hanno un loro profumo e una loro precisa identità. Si sono formate perlopiù dal tramonto all'alba. Sono state scritte a volte con foga, altre con delicatezza; sono state impugnate con rabbia, altre con tenerezza.
Sai, sono così emozionato di averle in bella copia, di non dover accendere il pc per leggerle e leggerci.
C'è un particolare che mi piace parecchio: non c'è bisogno di leggere tra le righe. 
Non ce n'è il bisogno perché è tutto così limpido e pulito che ogni parola evoca un momento, ogni frase suscita un pensiero che rimane lì, indelebile, dondolandosi nell'aria appena respirata.
Non ci sono sbuffi né smorfie.
C'è solo una parte di anno che si è concluso.
Oggi ho letto tutte le quindici pagine.
Sì, sono diventate quindici. Numero dispari, come noi.
Sono ben rilegate: spirale bianca e fondo nero.
Sono diventate una bellissima copia. E noi, lì dentro, una bellissima coppia.
Tengo stretta l'originale, che leggeremo insieme.


L. Lama

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