mercoledì 3 ottobre 2012

SPESSO MI CHIEDO COME FAI...


Spesso mi chiedo come fai, come riesci a mostrare quella pace dipinta sul volto. 
Mi domando continuamente quanto pesa il peso che ti porti dentro, quante coperte e sciarpe e maglioni e cappelli sei costretta a comprare per nasconderti da te stessa, per riempire un guardaroba macchiato e sporcato da giorni che non vorresti mai aver vissuto da sveglia; da giorni che durano mesi, anni, decenni.
Vite possibili che poi non sono state.
Capita frequentemente. Ti vedo. E ci penso. E ti penso, e inevitabilmente il pensiero va lì, in quell'angolo che nascondi a te stessa con tutte le forze, con tutta l'energia che possiedi anche quando ti senti debole, esausta di te, di voi, di loro, di quelli, di quelle. Che roba pessima.
Che brutta storia questa che ti appartiene. Vorrei non pensarlo, eppure... se ti dicessi che un po' ti capisco, che un pochino ti comprendo, che il mio indice non ti indica, forse forse potremmo anche sederci e parlarne. 
Strano pensare e ripensare e ossessionarsi con un qualcosa che poi non è stato, che già viverlo è stato un dono non richiesto, seppur piacevole.
Cosa ne pensi? Sei favorevole?
Io aspetto, ti attendo. Sai dove scrivermi, dove chiamarmi, dove vedermi.
Potrei scrivere un libro su di te. Sarebbe amaro e bello, proprio come te.


Luca L.






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